Quale Europa

Cronache per capire, discutere, scegliere

Dopo la pubblicazione del libro “Quale Europa. Capire, discutere, scegliere” – una raccolta di saggi con analisi e proposte pensate per informare e fornire una bussola per il monitoraggio civico dell’Unione europea in vista delle elezioni di giugno 2024 – il Forum Disuguaglianze e Diversità ha deciso di proseguire il lavoro sull’Europa avviando un’attività di approfondimento su una serie di dossier considerati centrali. 

Obiettivo: fornire informazioni e strumenti di analisi e definire proposte concrete verso l’Europa della giustizia sociale e ambientale da “consegnare” all’opinione pubblica.

La prima traduzione concreta di questo percorso, che coinvolge un vasto gruppo di studiosi, esperti e attivisti che fanno parte o che sono vicini al Forum Disuguaglianze e Diversità, è la newsletter trimestrale “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”, con articoli di analisi, commenti e interviste esclusive attorno al lavoro delle istituzioni europee su una serie di temi ritenuti fondamentali (di seguito l’elenco completo). Per riceverla è sufficiente iscriversi gratuitamente alla newsletter del ForumDD. 

L'Europa e...

Dopo gli anni dell’austerità che hanno contrassegnato le risposte alla grande crisi iniziata nel 2008, il Pilastro europeo dei diritti sociali ha segnato una svolta nell’approccio al welfare riaffermando non solo le complementarità fra le dimensioni sociale e economica, ma anche la centralità delle ragioni di giustizia a sostegno del welfare. La ragione ultima del welfare deve essere garantire a tutti e tutte il diritto a una base di condizioni di vita dignitose. Stretto fra le esigenze della competitività e il piano di riarmo, il Pilastro rischia oggi di passare in secondo piano.

Questo ambito tematico si occupa di seguirne le evoluzioni concentrando l’attenzione sulle politiche del lavoro, dell’abitare, della povertà e dei giovani.

Un commento sulle relazioni dell'Europa con il sud globale. Un approfondimento dal terzo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”

Sabina De Luca

Un commento sulla proposta di creare un nuovo regime per imprese e start-up innovative. Un approfondimento dal terzo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”

Elena Granaglia

Un commento sulla Direttiva sui Tirocini di qualità (approfondimento al secondo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”)

Elena Granaglia

Negli ultimi cinque anni l’Unione Europea ha approvato importanti direttive per aumentare l’equità di genere e promuovere i diritti delle donne. Ma nonostante un impianto giuridico che afferma l’uguaglianza formale delle donne molto robusto, l’uguaglianza sostanziale resta ancora lontana. Oggi le discriminazioni di genere continuano a incidere sulla vita di milioni di donne sotto forma di stereotipi culturali che pervadono l’educazione e i media, molestie e violenze fisiche, sessuali e psicologiche, disuguaglianze nell’accesso e nelle condizioni di lavoro e della condivisione dei carichi di cura, disuguaglianze nella rappresentanza delle donne a tutti i livelli decisionali nella sfera politica, pubblica e delle imprese private, comportamenti sociali patriarcali ancora profondamente radicati nelle mentalità delle persone, uomini e anche donne.

Il lavoro si svolge per step, iniziando con un confronto tra quelle che sono le priorità della Commissione enunciate attraverso la Roadmap e il lavoro del ForumDD (attivo o potenziale) e con la creazione di alleanze con europarlamentari, organizzazioni di cittadinanza attiva e think tank.

Un commento sulla nuova strategia LGBTQI della commissione europea. Un approfondimento dal terzo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”

Silvia Vaccaro

Un commento sulla consultazione aperta dalla Commissione sulla futura strategia per la parità di genere (approfondimento al secondo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”)

Silvia Vaccaro

Un commento sulla Roadmap for Women's Rights presentata dalla Commissione europea lo scorso 7 marzo (approfondimento al primo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”)

Carola Carazzone e Silvia Vaccaro

Lo straordinario risultato della campagna europea "My Voice, My Choice" (approfondimento al primo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”)

Carola Carazzone e Silvia Vaccaro

Oggi più che mai la politica di coesione quale politica pubblica sensibile alle persone nei luoghi, capace di interpretarne bisogni e aspirazioni, così valorizzando tutte le energie, capacità e risorse che l’Unione Europea può esprimere, anche nei suoi territori più marginalizzati, è sempre più necessaria. Perché riduce il distacco tra cittadini e istituzioni. Perché libera il potenziale sottoutilizzato dei suoi territori, intrappolato da scelte sbagliate, in quanto prive di questa sensibilità. Perché riportando il progetto europeo alle sue ragioni fondanti, ne rilancia le prospettive di ulteriore sviluppo, creando consenso intorno ad esse. Ma le spinte affinché la politica di coesione svolga effettivamente questo ruolo, e non si riduca a essere una politica di spesa buona per tutti gli usi, si sono sempre più rafforzate. Sino al punto, da ultimo, da promuoverne un utilizzo distorto che finisce con il tradirne le finalità.

Da qui la necessità di monitorarne gli sviluppi, nell’attuazione del ciclo di programmazione in essere e nel disegno del nuovo, stimolando attenzione e confronto pubblico sui passaggi critici, per riportare la coesione a essere l’obiettivo aggregante di tutte le politiche della UE, come richiesto dal Trattato, e motore capace di imprimere nuovo slancio al progetto europeo.

Un commento su quanto sta accadendo oggi alla politica di coesione europea (approfondimento al primo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”)

Sabina De Luca

Il primo focus tematico di questa sezione è su una delle aree maggiormente sviluppate del diritto e della politica europea, cioè è la tutela della concorrenza nell’ambito della creazione del mercato Unico. Si tratta di un punto essenziale per la democrazia economica poiché la disciplina antitrust difende le società democratiche dall’eccesso di potere che le concentrazioni economiche e i monopoli possono determinare a favore di gruppi ristretti, influenzando il funzionamento dei mercati con pregiudizio dell’efficienza nell’organizzazione della divisione sociale del lavoro, e distorcendo il funzionamento delle istituzioni politiche, aggravando le disuguaglianze. 

Il secondo focus tematico riguarda la democrazia nel governo di impresa intesa sia come partecipazione degli stakeholder alla codeterminazione delle scelte strategiche delle imprese sia come estensione degli obiettivi e dei doveri di chi governa l’impresa nella prospettiva della sostenibilità sociale e ambientale dello sviluppo. Il presupposto di questo focus è la convinzione che entrambi questi   cambiamenti avrebbero effetti positivi sulla riduzione delle disuguaglianze. 

Il primo focus di questa sezione si occupa quindi di valutare gli effetti sulla politica della concorrenza europea che potranno seguire dal rapporto Draghi sulla competitività, che sembra legittimare una maggiore concentrazione del potere di mercato, e di vagliare la loro traduzione in indirizzi operativi, come la possibile revisione delle Merger Guidelines e la revisione della politica sugli Aiuti di Stato.

Il secondo focus implica seguire ogni iniziativa volta a diffondere a livello europeo forme di co-determinazione, come l’introduzione dei work council ma soprattutto in questa fase gli sviluppi e i rischi di disapplicazione cui sono sottoposte le direttive in materia di corporate sustainability, approvate nella scorsa legislatura del Parlamento Europeo, in particolare quella sulla Sustainable Due Diligence, che impegna le grandi imprese a organizzarsi e modellare la loro strategia di business in modo da prevedere, prevenire, minimizzare, eliminare o ridurre e risarcire le violazioni dei diritti umani e sociali, nonché delle convenzioni sul cambiamento climatico, sia nell’attività diretta sia nella filiera del valore dell’impresa.

Un commento sulle ultime modifiche alla Corporate Sustainability Due Diligence. Un approfondimento dal terzo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”

Lorenzo Sacconi

Un commento sulle Direttive sulla corporate due diligence (approfondimento al secondo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”)

Lorenzo Sacconi

Un commento su quanto sta accadendo oggi in Europa sul tema della democrazia economica (approfondimento al primo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”)

Lorenzo Sacconi

Le politiche europee per la giusta transizione ecologica contenute nel Green Deal, che nella scorsa legislatura aveva ben rappresentato le potenzialità dell’Unione Europea di fronte alle sfide poste dalla crisi climatica a vantaggio di tutti i suoi cittadini e le sue cittadine, sono oggi messe in discussione. La nuova legislatura è iniziata nel segno di una ristrutturazione di quell’impianto, tra deregolamentazioni, una sempre maggiore attenzione alla competitività e i timori per gli impatti economici della transizione. Nella pur generale conferma degli obiettivi di decarbonizzazione al 2050 il rischio è che l’Europa perda la bussola del Green Deal. Occorre quindi impegnarsi per comprendere e contrastare, al di là degli slogan, la nuova direzione intrapresa dall’Unione Europea.

Per farlo, questo gruppo si muove attorno a due focus: i programmi sociali di accompagnamento alle politiche di mitigazione e adattamento climatico, per dare davvero corpo a una “giusta transizione”, e le politiche industriali necessarie alla transizione energetica.

Un commento sul Critical Raw Materials Act. Un approfondimento dal terzo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere” pubblicato su Domani del 28 ottobre 2025

Francesco De Cunzo e Angelica Sbardella

Un commento sul Citizen Energy Package. Un approfondimento dal terzo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”

Sara Capuzzo

Negli ultimi mesi in Europa si è discusso di due temi chiave per la lotta al cambiamento climatico: l’aggiornamento dei target di riduzione delle emissioni al 2040 e lo sviluppo di nuovi nature credits, concettualmente simili ai carbon credits, da utilizzare in un mercato regolato tra aziende, sul modello dell’EU Emissions Trading System (ETS). Ma alcuni aspetti di queste misure sono controverse.

Demetrio Guzzardi

La sostenibilità sociale delle politiche per la decarbonizzazione è un terreno cruciale per la riuscita della transizione ecologica in Europa. Per questo appare così importante la creazione del Fondo Sociale per il clima europeo, finanziato con le entrate del nuovo mercato europeo della Co2, che dovrebbe entrare in vigore dal 2027. Alla fine di giugno, gli Stati membri hanno presentato alla Commissione i Piani che spiegano come intendono spendere queste risorse.

Rossella Muroni

L’appoggio ostentato e praticato delle grandi aziende digitali Usa alla presidenza Trump, così come, tra i primi atti della nuova amministrazione, la messa in discussione degli strumenti di attuazione del Data Privacy Framework che regola il trasferimento in Usa dei dati digitali dei cittadini europei, hanno messo in grande evidenza la necessità per l’Europa di infrastrutture digitali autonome dalle grandi aziende digitali non europee, in particolare da quelle Usa. Il piano di riarmo europeo orienta però esplicitamente questa necessità agli utilizzi in ambito militare delle infrastrutture da realizzare.

In questo contesto ci si propone rispondere ad alcune domande: come orientare lo sviluppo dello ‘stack’ digitale europeo alla necessità di utilizzo dei dati (pubblici e privati) a fini di utilità sociale? Come utilizzare e sviluppare il quadro normativo esistente per consentire questo obiettivo? Come contrastare la torsione militare della trasformazione digitale e le conseguenze negative del ‘dual use’ in ambito civile?

Un commento sulla necessità di una strategia digitale europea. Un approfondimento dal terzo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”

Paolo De Rosa

Un commento sul diverso approccio tenuto da Europa e Stati Uniti sulle valute digitali (approfondimento al secondo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”)

Paolo De Rosa

Un commento su quanto sta accadendo oggi in Europa in tema di trasformazione digitale (approfondimento al primo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”).

Giulio De Petra

Pandemia e altri rischi per la salute, disastri climatici e prezzi dell’energia, tensioni geopolitiche, guerre e cyberattacchi: l’Europa vive in un contesto di crisi permanente. Servirebbero risposte urgenti fondate sulla conoscenza e la ricerca. Eppure, l’Unione sembra rinunciare a una propria ambizione strategica e scientifica: accetta passivamente il monopolio privato delle tecnologie dell’informazione e dell’intelligenza artificiale, relega ai margini la transizione verde, dipende dalle multinazionali per farmaci e vaccini. Inoltre, rispetto ad altre economie avanzate ed emergenti – come la Cina – l’Europa accumula un preoccupante deficit di personale dedicato alla ricerca, al quale offre condizioni di lavoro sempre più inadeguate e precarie. La rotta va invertita: nel prossimo bilancio settennale, l’UE deve rilanciare con forza gli investimenti in un sistema della conoscenza libero e aperto, non dipendente da finanziamenti per la difesa, che dia certezze alle istituzioni pubbliche di ricerca e a chi vi lavora, ed offra a ricercatori e ricercatrici da tutto il mondo un porto sicuro.

Questo ambito tematico del Forum si concentra su due priorità: lo sviluppo di infrastrutture pubbliche europee nei settori strategici (ricerca biomedica, tecnologie digitali e intelligenza artificiale, energia); il rafforzamento dell’attrattività dello Spazio Europeo della Ricerca per le persone di talento di tutto il mondo: un porto sicuro, mentre negli USA l’amministrazione Trump ha aperto la “caccia alle streghe” nei confronti delle Università e della scienza.

Scopri il capitolo del libro Quale Europa: Salute. Bene pubblico europeo

Un commento sulla valutazione della ricerca in Europa e delle scelte antitetiche del governo italiano (approfondimento al secondo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”)

Fulvio Esposito, Laura Nota e Francesca Spigarelli

Un commento sulle alleanze di università europee (approfondimento al secondo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”)

Fulvio Esposito

Un commento sulla revisione della legislazione farmaceutica europea (approfondimento al secondo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”)

Simona Gamba

Il documento "Ricercatori e ricercatrici in fuga dagli USA: e l’Europa cosa offrirà?" (approfondimento al primo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”).

di Fulvio Esposito, Lelio Iapadre, Laura Nota e Francesca Spigarelli

Da sempre, l’immagine dell’Europa fuori dall’Europa è ambivalente. Da un lato, è stata culla di libertà, democrazia e progresso scientifico. Dall’altro è stata anche artefice di un colonialismo aggressivo e pratiche economiche predatorie. Siamo di fronte alla necessità di un ripensamento delle relazioni internazionali e delle politiche commerciali che l’Europa davvero vuole intessere. Una maggiore condivisione globale delle conoscenze non darebbe all’UE solo un’economia più prospera e una divisione della ricchezza meno diseguale. Ridurrebbe anche i rischi di proliferazione dell’industria militarizzata e di escalation dei conflitti militari. Necessario anche il ripensamento del senso comune sulla questione migratoria, in una logica di integrazione piuttosto che di conflitto. 

Questo ambito tematico si concentra su quattro focus: un’iniziativa europea sulla proprietà intellettuale; l’attuazione del patto sulla migrazione e l’asilo; la politica europea e le relazioni internazionali viste dal Sud del Mondo; le politiche commerciali.

Un commento sui dazi americani e le loro ripercussioni sull'economia europea. Un approfondimento dal terzo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”

Lelio Iapadre

Un commento sulle relazioni dell'Europa con il sud globale. Un approfondimento dal terzo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”

Giorgia Amato e Mario Pezzini

Un commento sulla conferenza di Siviglia sul finanziamento allo sviluppo, pubblicato su Domani l’8 luglio 2025 e ripreso nel secondo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”.

Mario Pezzini e Stefano Manservisi

Un commento sui piani che gli stati membri stanno preparando in ottemperanza al Patto europeo sulla Migrazione e asilo che entrerà in vigore dal giugno 2026 (approfondimento al secondo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”).

Emilio De Capitani

Bilancio e governance macro-economica sono gli strumenti principe per dare corpo alle finalità dell’Unione. Al momento tuttavia il bilancio europeo ha entrate limitate a circa l’1% del Pil dell’Unione e la governance macro-economica è segnata da diverse criticità.

Questo ambito tematico intende seguire le evoluzioni in materia di definizione del prossimo bilancio a lungo termine (il Multiannual Financial Framework) che entrerà in vigore nel 2008; di realizzazione dell’Unione dei risparmi e degli Investimenti e del più complessivo completamento del mercato unico; di potenziamento delle entrate proprie della UE e del contrasto alla concorrenza fiscale dannosa. Attenzione sarà dedicata anche alla valutazione del patto di stabilità e crescita.

Un commento sul futuro Quadro Finanziario Pluriennale europeo. Un approfondimento dal terzo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”

Anna Colombo e Luca Jahier*

Un commento su risparmi, investimenti e competitività in Europa, pubblicato su Domani l'8 aprile 2025 e ripreso nel primo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”.

Andrea Boitani e Roberto Tamborini
Quale Europa

"Quale Europa"

Il libro collettivo del Forum Disuguaglianze e Diversità
con analisi e proposte per un'Europa della giustizia sociale e ambientale e di pace.

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L'intervento di Elena Granaglia al Festival del Presente di Pandora Rivista co-organizzato con il Forum Disuguaglianze e Diversità a Bologna il 12 ottobre scorso dal titolo "L’Europa di fronte al disordine"

Elena Granaglia

L'Europa può accettare una dipendenza tecnologica permanente oppure può costruire sistemi digitali democratici capaci di sostenere gli impegni climatici, la tutela del lavoro e la diversità sociale. La versione inglese di questo articolo è stata pubblicata da noemamag.com

Francesca Bria

Un commento sul Critical Raw Materials Act. Un approfondimento dal terzo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere” pubblicato su Domani del 28 ottobre 2025

Francesco De Cunzo e Angelica Sbardella

L'editoriale di Elena Granaglia che apre il terzo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”

Elena Granaglia

Un commento sul Citizen Energy Package. Un approfondimento dal terzo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”

Sara Capuzzo

Intervista a Luca Fossati, dal 2010 consigliere del Gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo su questioni finanziarie, di macroeconomia, di politica monetaria e di commercio internazionale, oggi responsabile di fornire competenze tecniche e politiche sulle priorità strategiche del Gruppo.

Giorgia Amato e Ylenia Sina

Un commento sulla trasparenza e la governance europea. Un approfondimento dal terzo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”

Emilio De Capitani

Un commento sulla governance europea. Un approfondimento dal terzo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”

Elena Paparella

Un commento sul futuro Quadro Finanziario Pluriennale europeo. Un approfondimento dal terzo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”

Anna Colombo e Luca Jahier*

Un commento sui dazi americani e le loro ripercussioni sull'economia europea. Un approfondimento dal terzo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”

Lelio Iapadre

Un commento sulle relazioni dell'Europa con il sud globale. Un approfondimento dal terzo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”

Giorgia Amato e Mario Pezzini

Un commento sulla necessità di una strategia digitale europea. Un approfondimento dal terzo numero della newsletter “Quale Europa. Cronache per capire, discutere, scegliere”

Paolo De Rosa