Diamo i numeri

Il grafico presenta i risultati di un sondaggio condotto nel 2018 da Demopolis per Oxfam sulla percezione delle disuguaglianze in Italia. I cittadini avvertono una forte necessità di agire sulla disuguaglianza, come dimostra il fatto che l’80% degli intervistati considera prioritarie le politiche di lotta alla disuguaglianza.

Il grafico presenta i cambiamenti relativi nella quota di ricchezza detenuta dall’1% più ricco e il 90% più povero della popolazione, utilizzando il 1995 come anno base. Negli ultimi 20 anni si è allargata la forbice tra il top 1% e il bottom 90%: per i primi la quota di ricchezza è passata dal 17% al 21% del totale mentre la quota del 90% più povero si è ridotta di 11 punti percentuali, passando dal 55% al 44%.

Il grafico presenta i cambiamenti relativi del reddito totale equivalente degli italiani e dei cittadini stranieri residenti in Italia, utilizzando il 1989 come anno base. Entrambe le categorie hanno visto il proprio reddito ridursi ma la diminuzione è stata più marcata per gli stranieri residenti allargando così il gap tra questi e gli italiani.

Il grafico presenta i cambiamenti relativi del reddito totale equivalente per individui con un diverso livello di istruzione, utilizzando il 1987 come anno base. Per gli individui con diploma di scuola elementare i redditi sono cresciuti fino agli anni della crisi e poi hanno iniziato a ridursi, fermandosi su valori simili a quelli registrati all’inizio del periodo. La riduzione del reddito è stata più marcata per laureati e diplomati di scuola secondaria di II grado.

Il grafico presenta il trend del reddito totale equivalente degli over 65 e dei giovani tra la fine degli anni ’80 e il 2014. In quest’arco di tempo è cresciuto il reddito del primo gruppo mentre quello dei giovani tra il 19 e i 34 anni è rimasto sostanzialmente invariato fino al 2008 per poi diminuire, registrando un calo totale dell’8%.

Lavoratori dipendenti e operai hanno avuto incrementi di reddito marginali fino agli anni della crisi e in seguito c’è stato un peggioramento delle loro condizioni economiche; il peggioramento è stato più marcato per gli operai il cui livello di reddito è inferiore a quello osservato alla fine degli anni ’80.

Crescono le quote di reddito provenienti da pensioni e da rendite e diminuiscono quelle derivanti dal lavoro.

Il grafico presenta la variazione media di alcuni indicatori di disuguaglianza economica osservata tra la fine degli anni ’80 e gli anni post-crisi. Negli ultimi 30 anni le disuguaglianze sono aumentate. È cresciuto il numero di persone che vive in famiglie in condizioni di povertà relativa. Si è allargata anche la forbice salariale, come si evince dal fatto che il rapporto tra il salario del 10% dei lavoratori più ricchi e quello del lavoratore mediano è cresciuto, in media, di quasi 10 punti percentuali. Più contenuta, ma comunque in crescita, è anche la quota di reddito totale detenuta dall’1% più ricco della popolazione, aumentata in media di circa 3 punti percentuali rispetto agli anni ’80. Stesso aumento si registra per l’indice di Gini.