Quale Europa

Istituzioni: dove atterra
il Parlamento europeo

Gloria Riva

Gloria Riva, giornalista professionista dal 2009, lavora a «L’Espresso» e si occupa di disuguaglianza, politica economica, macroeconomia, sanità, lavoro e sviluppo industriale. Si occupa inoltre delle inchieste del Consorzio Icij per l’Italia, ha pubblicato su l’Espresso Panama Papers, Swiss Leaks, Offshore Leaks, Para- dise Papers, Bahamas Leaks, Implant Files, Luanda Leaks, Fin- CEN Files, Cyprus Confidential. È fondatrice di Info.nodes, asso- ciazione che promuove collaborazioni tra giornalisti e attivisti per combattere corruzione, ineguaglianze e ingiustizie sociali. Tra le sue pubblicazioni recenti: Quel mondo diverso (Laterza, 2020, con F. Barca ed E. Giovannini).

Gloria Riva

Spira un vento ultraconservatore sull’Europa che si prepara al voto di giugno. Fra le motivazioni di tale spostamento a destra, anche l’irrigidimento delle istituzioni dell’Unione, che si stanno rivelando inadatte al salto necessario a perseguire gli obiettivi di giustizia sociale e ambientale. Uno dei punti più critici è indubbiamente il voto all’unanimità da parte dei capi degli Stati membri riuniti nel Consiglio: è difficile da raggiungere e basta un voto contrario per bloccare tutto, anche decisioni in settori strategici come il bilancio, la politica fiscale e quella estera, l’immigrazione, il welfare. Il voto all’unanimità risulta ormai anacronistico. È giunto il momento di introdurre quello a maggioranza. Anche la Commissione non è esente da criticità: bisogna accrescere la visibilità e la legittimazione democratica del processo di selezione di Presidente e Commissari/ie. Da valutare con attenzione la possibilità per il Parlamento di scegliere questi ultimi, così da ridurre l’influenza delle lobby sulla Commissione e il condizionamento dei singoli Stati membri. E ancora, il Parlamento che ha bisogno di maggior potere decisionale sui temi importanti, troppo spesso delegati alla decisione del Consiglio. Detto tutto questo, per quanti e quante verranno eletti alle prossime elezioni non ci sono alibi, ci sono ampi spazi a Trattati dati: a loro il compito di lavorare e far marciare le proposte che, ad esempio, questo libro avanza, e di investire nei propri gruppi di appartenenza, affinché sempre più divengano luogo di formazione di veri e propri partiti politici europei con propri programmi cuciti su misura delle esigenze europee, riconciliando le istanze nazionali.

 

 

There is an ultraconservative wind blowing over Europe as it prepares for the June vote. Among the reasons for this shift to the right is the rigidity of EU institutions, which are proving unfit for purpose in pursuing social and environmental justice goals. One of the most critical issues is undoubtedly the requirement that heads of member states vote unanimously in the Council. Unanimity is notoriously hard to achieve, and a single vote is enough to block everything, especially decisions in strategic areas such as the budget, fiscal and foreign policy, immigration, and welfare. Unanimous voting is anachronistic: the time has come to introduce majority voting. The Commission also faces critical issues: visibility and democratic legitimacy are needed in the selection process for the president and its commissioners. One proposal is for the Parliament to select them, in order to reduce both the influence of lobbies on the Commission and the conditioning of individual member states. The Parliament also needs to be granted greater decision-making power over important issues, decisions which are all too often delegated to the Council. Having said all this, there are no alibis for members elected in the upcoming EU elections: there is ample opportunity for them within the existing EU institutions to make a difference. They can work together on specific issues and on proposals for tackling them, such as those put forward in this book, and invest time and energy in their own groups. They could even construct together political spaces that might bring about supranational European parties with their own programs tailored to European needs while addressing national demands.