Oggi sono successe due cose importanti che riguardano la nostra proposta di eredità universale. Cinque parlamentari della maggioranza, di partiti diversi, hanno deciso con coraggio di discutere nel paese cinque proposte radicali tra cui quella di istituire un’eredità universale per tutti i neodiciottenni, da accompagnare a un servizio abilitante, offerto attraverso la scuola e l’intera comunità sin dalla più giovane età a supporto delle decisioni che a 18 anni ogni ragazzo o ragazza potrà prendere. La proposta e’ stata presentata lo scorso 25 marzo nel Rapporto “15 Proposte per la giustizia sociale” del Forum Disuguaglianze e Diversità (proposta in pillole e in dettaglio). Sempre oggi Maurizio Martina del Partito Democratico, ha rilanciato l’idea appoggiando pubblicamente questa proposta.
La proposta che abbiamo avanzato si affianca alla creazione di una nuova imposta sulla somma di tutte le grandi eredità e donazioni ricevute nell’arco della vita che faccia pagare meno persone di quanto succede oggi ma che sia piu’ progressiva. Questi due interventi rappresentano per noi una modalità concreta di ridurre la disuguaglianza di opportunità tra chi ha la fortuna di nascere in una famiglia agiata e chi no, mescolando le carte nel passaggio intergenerazionale della ricchezza. Crediamo che si possa affrontare la grave crisi generazionale del paese riducendo il condizionamento che la ricchezza personale e/o familiare esercita nella libertà di scegliere e progettare il proprio futuro e non solo attraverso, i pur fondamentali, interventi per ridurre il fallimento educativo e assicurare a tutti livelli essenziali di istruzione.
Crediamo che queste due reazioni da parte della politica organizzata, potranno dare un contributo di grande rilievo all’obbiettivo che ci siamo dati fin dall’inizio, di portare questa proposta in giro per il paese, e di farla discutere, perché solo così noi crediamo che le proposte possano essere comprese e modificate dalle persone. Crediamo che non sia più tempo di proposte calate dall’alto, e che è attraverso il ruolo del Parlamento e insieme dei cittadini che possono maturare e quando sono attuate diventare proprietà di tutto il paese.