Debiti di vita: come uscire dal circuito
dello sfruttamento

In breve ➡  L’indagine mira ad individuare quali interventi e quali strumenti di sostegno al reddito e di supporto al reinserimento sociale e lavorativo hanno determinato una rottura della dipendenza dal circuito di sfruttamento e hanno consentito alle persone prese in carico di raggiungere la piena autonomia abitativa e lavorativa. Questa analisi permetterà, da un lato, di fornire conoscenze, strumenti e metodologie utili al sistema dei servizi sociali e a tutte le organizzazioni che prendono in carico persone il cui indebitamento rappresenta la principale determinante della coercizione subita sia nella tratta a fini di sfruttamento sessuale sia nelle altre sue forme legate al lavoro para-schiavistico. Dall’altro, consentirà di diffondere informazioni su tale fenomeno tra la società civile, e di portarle all’attenzione delle istituzioni e dei decision makers, anche attraverso la distribuzione di un documentario e l’organizzazione di seminari ed eventi in cui verranno presentati i risultati dell’indagine e stimolate azioni di sistema.

Questo progetto mira a creare e condividere conoscenze e portare all’attenzione dei decision makers e delle istituzioni il fenomeno della tratta di esseri umani. Negli ultimi due anni è fortemente aumentata la prevalenza delle donne di nazionalità nigeriana tra quelle vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale, anche per via degli alti numeri di ingressi attraverso i flussi dei richiedenti asilo e protezione internazionale, individuati dalle reti criminali come i più utili a garantire l’ingresso in Europa delle vittime. Le donne nigeriane arrivate negli ultimi due anni sono sempre più giovani, molto spesso minorenni; hanno nella maggioranza dei casi poverissimi background socio-culturali alle spalle e quasi sempre già durante il viaggio hanno subito violenze, stupri e sfruttamento nei circuiti coatti di prostituzione, soprattutto in Libia, in attesa di potersi imbarcare per l’ultima parte del viaggio.

 

Si tratta di soprusi pesanti e differenti ma che in qualche modo vengono vissuti come inevitabili, come elemento quasi fisiologico connesso al rispetto del progetto migratorio finalizzato al loro riscatto che è sostanzialmente centrato sulla restituzione del debito familiare. Un debito economico cui ci si lega sia con un contratto formale, sia attraverso un “rito magico” che, sommati, finiscono per stabilire un legame indissolubile che solo in pochissimi casi, rispetto al numero delle persone coinvolte o fuoriuscite dai circuiti, si riesce a rompere o a non far rispettare. Tuttavia, fino ad ora, non vi sono stati adeguati approfondimenti né per quanto attiene le ragioni che spingono le famiglie a indebitarsi, né per quel che attiene le modalità con cui viene individuata la persona, all’interno del nucleo familiare, su cui si scarica il peso del viaggio.

 

Oltre ad approfondire questi aspetti, il progetto mira a valutare l’impatto degli interventi effettuati attraverso i progetti attivati con il Programma Unico (Dipartimento per le Pari Opportunità, bando 2 – 2017) che hanno come finalità quella di intercettare reali o potenziali vittime di tratta e/o grave sfruttamento, con particolare attenzione alle persone richiedenti o titolari di protezione internazionale. L’indagine è quindi finalizzata a valutare l’efficacia e l’impatto dei progetti realizzati, dove per impatto si intende la rottura della dipendenza economica (“debito di vita”) che ha causato tale condizione e la creazione di una vita autonoma ed autodeterminata (liberazione dalle “nuove schiavitù).

 

Questo progetto permetterà di individuare e diffondere percorsi che aumentino nelle vittime di tratta e sfruttamento la propria capacità di autodeterminazione e di emancipazione e di diffondere conoscenza sul fenomeno nell’opinione pubblica e proporre strategie di uscita a istituzioni che operano a livello locale e nazionale. L’impatto finale che il progetto mira a raggiungere, nel lungo periodo, è quello della rottura della trasmissione delle dinamiche di sfruttamento e riduzione in prostituzione di categorie altamente vulnerabili.

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