L’analisi descrittiva del fenomeno ha richiesto di sistematizzare le informazioni fornite dalla società Cooperazione Finanza e Impresa (CFI), che dal 1986 al 2017 ha finanziato 226 Workers Buyout (WBO) [1]. Si distinguono due diversi periodi di intervento, che corrispondono alle modifiche intervenute nel quadro legislativo (Legge Marcora) e nelle modalità di finanziamento [2]: nel primo periodo, 1986-2001, sono stati finanziati 161 WBO; negli anni dal 2002 al 2017 sono stati finanziati 65 WBO.
MAPPATURA DEL FENOMENO: WBO per regione e periodo
Tutti i grafici sono elaborazioni del Forum Disuguaglianze Diversità su dati CFI. E’ possibile riprenderli solo citando il Forum Disuguaglianze Diversità.
I WBO raccontano realtà differenti per geografia, dimensione, evoluzione temporale e caratteristiche economiche. Un primo aspetto interessante è la distribuzione geografica: durante il periodo 1986-2001 la Toscana è stata la principale culla di queste cooperative, ospitando circa un quarto dei 161 WBO finanziati in questi primi 15 anni di attività della Legge Marcora. Seguono l’Emilia Romagna, le Marche e l’Umbria, confermando la storica attività delle cooperative nel Centro Italia, nonché un forte “effetto contagio” rilevato dagli indici di correlazione spaziale. Nel secondo periodo, 2002-2017, osserviamo due importanti differenze: la Regione che ospita più WBO è l’Emilia Romagna e, in secondo luogo Sardegna e Sicilia vedono nascere per la prima volta dei WBO nei loro territori.
NUMERO DEI WBO PER REGIONE E PERIODO
DIMENSIONE DEI WBO
Microimpresa < 10 dipendenti, fatturato annuo < € 2 milioni
Piccola impresa < 50 dipendenti, fatturato annuo < € 10 milioni
Media impresa < 250 dipendenti, fatturato annuo < € 50 milioni
Una questione interessante, oggetto di studio nel futuro sviluppo del lavoro, riguarda l’evoluzione dei Workers Buyout nel tempo. Nel primo periodo della Legge Marcora I il fenomeno è stato più intenso rispetto al secondo, nel quale – anche a causa delle nuove modalità e procedure di finanziamento e del lungo periodo di transizione – sono state coinvolte meno cooperative. L’ammontare medio del finanziamento deliberato per addetto registra un aumento a partire dal 2002 a favore della micro e piccola impresa.
ANNO RELATIVO ALLA PRIMA DELIBERA DI FINANZIAMENTO
AMMONTARE MEDIO FINANZIAMENTO DELIBERATO PER ADDETTO
L’analisi delle principali caratteristiche del fenomeno dei WBO in Italia e i fattori che ne favoriscono lo sviluppo, richiede non solo una descrizione delle loro caratteristiche, ma anche la considerazione dei modelli di governance adottati dalle imprese, il ruolo effettivamente svolto dai lavoratori, le caratteristiche degli investimenti effettuati e il loro impatto sulla competitività delle imprese. Questi aspetti verranno affrontati nelle fasi future dello studio portato avanti dal Forum Disuguaglianze e Diversità. In particolare, l’efficacia degli strumenti pubblici sarà analizzata tramite tecniche econometriche controfattuali, mentre contemporaneamente saranno raccolte storie e informazioni più dettagliate sui WBO, in particolare su quelli legati ai fallimenti nella trasmissione e successione d’impresa. Lo scopo ultimo è di diffondere l’esperienza dei WBO, segnalando ai policy maker nuovi ed efficaci modelli di azione privata-pubblica.
[1] CFI finanzia anche altre tipologie di attività, come start-up, aziende in crisi e cooperative sociali. Nel Mezzogiorno gli incentivi sono concessi anche per lo sviluppo o la ristrutturazione di cooperative già esistenti.