Questa storia è tratta dal libro “Alla scoperta della Green Society“.
Sull’Appennino reggiano esiste un piccolo borgo che, grazie al profondo senso di appartenenza dei suoi abitanti e alla creazione di una cooperativa di comunità, ha vinto una grande scommessa: è sopravvissuto al degrado e all’abbandono al quale era destinato dagli anni ’50 (in seguito allo sviluppo industriale delle città e ad un critico periodo franoso), risollevandosi più forte di prima. Stiamo parlando del paese di Succiso e della sua comunità “Valle dei Cavalieri” che, a partire dagli anni ’90, ha permesso l’apertura di un bar, un alimentari, un ristorante, un agriturismo con 20 posti letto, nonché la produzione di pecorino e ricotta, e la realizzazione di percorsi per scuole e turisti alla scoperta dell’Appennino.
Inoltre la cooperativa gestisce il servizio scolastico trasportando anche medicine e provviste per gli anziani residenti su richieste e a volte anche servizi di accompagnamento a valle mirati.
La cooperativa, che con i suoi 7 dipendenti e oltre 30 soci volontari ha raggiunto un fatturato di circa 720.000 euro, negli ultimi 20 anni ha investito oltre 1,5 milioni di euro. Ultimamente sono diventati dipendenti-soci due famiglie di migranti.
E’ un modello studiato anche all’estero di come la collettività può riuscire a sopperire alle difficoltà di un territorio e alla mancanza di servizi, creando percorsi economici virtuosi e trovando soluzioni efficaci a problemi comuni. Infatti le cooperative di comunità nascono come strumento per salvaguardare piccoli comuni interni, e favorirne lo sviluppo economico e sociale, cercando di mettere assieme soci, non solo per produrre attività economiche in senso stretto, ma anche per garantire i servizi basilari alla comunità e quindi ai soci stessi, come il trasporto per bambini e anziani.
Foto di apertura tratta da: http://culturmedia.legacoop.coop/organizzazione-mondiale-del-turismo-coop-comunita-valle-dei-cavalieri-finalista-premio-innovazione/
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