I nodi affrontati durante il seminario dello scorso febbraio e le piste di lavoro comuni al ForumDD e al Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano
Nella convinzione che le disuguaglianze economiche e sociali dovessero acquisire un’importanza primaria nell’agenda politica e nel dibattito scientifico internazionali, sin dal suo lancio, nel febbraio 2018, il Forum Disuguaglianze Diversità si è impegnato a costruire e portare all’attenzione del dibattito pubblico strade percorribili per la loro riduzione, attraverso l’alleanza tra il mondo della ricerca e quello delle organizzazioni di cittadinanza attiva.
L’iniziativa del ForumDD si è di recente incontrata con il Progetto Fragilità Territoriali promosso dal Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano. Il progetto ha portato al reclutamento di 16 assegnisti di ricerca ora attivi nello sviluppo di altrettante linee di ricerca trasversali e transdisciplinari su temi che vanno dalla segregazione residenziale alle politiche sui rischi ambientali. Nell’ambito di questo progetto il Dastu ha promosso, in collaborazione con il Forum DD, una due giorni di riflessione che si è tenuta a Milano gli scorsi 17 e 18 febbraio. Gruppi di lavoro formati da oltre cinquanta esperti – studiosi di diversi atenei italiani, funzionari pubblici, esponenti di organizzazioni della società civile – si sono confrontati sul tema: “Ricomporre i divari. Politiche e progetti territoriali contro le disuguaglianze”.
Il seminario ha cercato di mettere in evidenza il modo in cui l’incontro tra diversi saperi e lo studio delle dinamiche legate ai processi di sviluppo territoriale e alla progettazione e all’utilizzo dello spazio fisico, possano contribuire alle proposte per la riduzione delle disuguaglianze.
I lavori della due giorni sono stati organizzati intorno a quattro sessioni. Nella prima sono stati approfonditi gli aspetti metodologici circa le tendenze e le rappresentazioni dei processi di differenziazione territoriale in Italia, focalizzando lo sguardo sulle tante periferie emergenti – le periferie metropolitane, la terza Italia, le aree interne, e sull’intreccio tra disuguaglianze ambientali e disuguaglianze economiche e sociali che caratterizza in particolare questi luoghi.
La seconda sessione – Abitare – si è invece concentrata sui temi dell’abitare e dei patrimoni abitativi con interventi che hanno riguardato la rigenerazione dello stock residenziale pubblico e privato, le politiche abitative e la fiscalità immobiliare, e il modo con cui orientare a obiettivi di giustizia sociale e ambientale queste politiche.
La terza sessione – Welfare – ha riguardato dinamiche e sfide delle politiche educative a diverse scale territoriali e il ruolo di altre reti e servizi di interesse collettivo, come le aree verdi urbane o le infrastrutture ferroviarie, che possono creare occasioni di coesione socio-territoriale o al contrario alimentare squilibri socio-economici tra territori.
La quarta sessione – Mobilità – ha proposto diversi sguardi sui fenomeni di pendolarismo, viaggio e spostamento a corto e lungo raggio che permeano la società contemporanea, mettendo in luce le disuguaglianza, tra territori e tipologie di utenti, legate all’offerta e alla gestione di questi servizi e offrendo spunti per un loro superamento.
Infine, il seminario si è concluso con una tavola rotonda che, sulla base dei report delle diverse sessioni a cura dei rispettivi coordinatori, ha visto un confronto fra Arturo Lanzani e Alessandro Balducci, entrambi del Dastu, Fabrizio Barca del Forum Disuguaglianze Diversità, e il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano.
Gli orizzonti tematici che si delineano a valle del seminario suggeriscono numerose direzioni possibili per proseguire e dare forma al dialogo tra Forum DD e DAStU-Politecnico di Milano, sulla questione della riduzione delle disuguaglianze. È emerso il bisogno di mettere a fuoco nuove geografie del benessere e della povertà che si sovrappongono e complicano le faglie territoriali consolidate (ad esempio, il differenziale di sviluppo industriale tra Nord Italia e Mezzogiorno o il gradiente centro-periferia all’interno di singole città), anche nell’ottica di fornire alle politiche e ai programmi di intervento rinnovati riferimenti spaziali per modulare le politiche nazionali in funzione delle specificità dei diversi territori e orientare la distribuzione dei fondi.
È stata formulata una prospettiva che da forza al ruolo che le politiche urbanistiche e territoriali possono svolgere per contribuire alla riduzione delle disuguaglianze e alla promozione della giustizia socio-ambientale.
Sono state presentate alcune linee di intervento in corso di elaborazione che fanno tesoro di recenti esperienze di strategie palce-based come la Strategia Nazionale delle Aree Interne e il Programma Operativo Nazionale Città metropolitane. È stato posto il problema di come il linguaggio delle rappresentazioni cartografiche e l’uso di indicatori e dati possono alimentare una base informativa condivisa. È stata indicata la necessità di concepire gli appalti come strumento pubblico di stimolo agli operatori e di incentivo a soluzioni virtuose, e di promuovere un forte rinnovamento della PA, anche migliorando canali e le modalità di reclutamento delle risorse umane all’interno degli enti che definiscono e attuano politiche pubbliche.
Molti relatori hanno messo in rilievo la questione della rendita immobiliare, in relazione alle politiche metropolitane di uso del suolo, alla revisione catastale come pre-condizione per una più equa fiscalità dei patrimoni edilizi.
Si è trattato di una discussione molto densa e con un grande potenziale di ulteriori sviluppi. Il percorso continuerà infatti con la formazione di gruppi di lavoro tematici impegnati nella formulazione di alcune proposte, affinché l’entusiasmo dimostrato nella due giorni al Politecnico di Milano “atterri” in proposte utili nell’ottica di ridurre le disuguaglianze in Italia.
Tutti i materiali sono disponibili nella pagina del seminario.