Un anno dopo Fabrizio Barca torna a dialogare con Fulvio Lorefice, riprendendo molte delle analisi, delle idee e delle proposte che il Forum Disuguaglianze e Diversità ha prodotto e proposto in questi anni, riassunte anche nel Resoconto seguito alla nostra Assemblea di dicembre scorso. “Dal titolo, rispetto all’anno scorso è sparita la parola sviluppo”, dice Barca, “perché nel 2022 ne abbiamo visto ben poco”
È passato poco più di un anno dal primo dialogo tra Fabrizio Barca e Fulvio Lorefice nel precedente saggio. L’esame a tutto campo dello scenario italiano, condotto con rigore analitico e passione militante da uno degli più lucidi – e indipendenti – protagonisti del dibattito pubblico, è passato attraverso la prova del fuoco di passaggi cruciali della nostra vicenda collettiva: la storia contrastata e perigliosa della rielezione di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica, il brusco incupirsi dello scenario mondiale con l’esplosione del conflitto russo-ucraino, i venti di crisi economica e sociale acuiti dalla destabilizzazione delle relazioni internazionali, la crisi del governo Draghi, le elezioni anticipate, la vittoria elettorale della destra, le lacerazioni della sinistra e la sua cocente sconfitta, con la conseguente crisi verticale del suo principale partito. Il tempo della politica sembra avere subito una accelerazione vorticosa.
«Quali sono le origini della crisi che scuote i confini fra Russia e resto d’Europa? Quale alternativa alla formazione caotica di blocchi mondiali economici contrapposti anche militarmente? Quali sono le carte dell’Unione europea? E in Italia: come interpretare le diverse anime di destra del governo Meloni e in quale rapporto con Draghi? Quali sono i tratti di un partito di sinistra che leghi in un nuovo blocco sociale le quattro tensioni primarie del mondo d’oggi (classe, genere, «razza» e ambiente), orientando la trasformazione digitale alla riduzione delle disuguaglianze? Le organizzazioni di cittadinanza attiva e del lavoro possono e come misurarsi con la dimensione politica e con i partiti, da fuori, in modo autonomo?».