Il Forum Disuguaglianze Diversità aveva puntato l’attenzione alla giustizia sociale. Ma l’agenzia di valutazione del sistema universitario non ha accolto l’invito al cambiamento. Un articolo di Patrizia Luongo
Quanto valgono le università italiane? Pochissimo. L’investimento annuo per l’istruzione terziaria è dello 0,3 per cento del pil, calcola l’Eurostat. Spendiamo meno della metà della media europea e siamo ultimi in classifica. E secondo l’Ocse l’Italia ha ridotto di 12 punti percentuali la quota di spesa pubblica per l’istruzione universitaria tra il 2006 e il 2016. Non c’è da stupirsi, quindi, se i laureati sono il 28 per cento dei 25-34enni, contro una media Ocse del 44 per cento. Colpa della scarsa leva economica messa a disposizione delle università «per rimuovere gli ostacoli al pieno sviluppo della persona umana», come richiede la nostra Costituzione. Al punto che la carenza di risorse spinge le università a privatizzare i frutti dell’insegnamento e della ricerca, finanziati però dai cittadini.