Per le 72 Aree Interne selezionate dalla Strategia (cfr. Fig.1) sono stati costruiti una serie di indicatori socio-demografici (disponibili con sistema di open-data ) che forniscono anche indicazioni sulle dinamiche demografiche, sulle caratteristiche del sistema sanitario ed educativo e sull’accesso alla banda larga.
Figura 1 – Le aree progetto selezionate

Fonte: Elaborazioni CTAI (2017)
Con riferimento a questi indicatori, i grafici che seguono forniscono una fotografia delle Aree Interne. Ogni punto nei grafici rappresenta un’area progetto, in nero quelle localizzate nel Centro-Nord e in rosso quelle localizzate al Sud; l’indicatore di riferimento è riportato sull’asse delle ascisse mentre quello delle ordinate indica la distanza dell’area progetto dal polo più vicino. Per ogni grafico la linea verde verticale rappresenta il valore medio nazionale.
Dinamica demografica. Come mostra la Fig. 2, la caduta demografica nelle aree interne è stata molto forte; gli andamenti sono tutti e sempre peggiori della media nazionale e questo fenomeno, osservato già per il decennio 2001-2011 (cfr. panel a), sembra confermato anche per quello in corso (cfr. panel b). Nel periodo 2001-2011 tutte le aree progetto salvo due hanno una dinamica inferiore a quella media nazionale (appena sotto il 5%) e molti di loro hanno una dinamica negativa. Nel periodo 2011-2016 permane una dinamica demografica che oscilla fra la stazionarietà (0) e -5.
Fig.2: Dinamica demografica

Fonte: Strategia Aree Interne
Salute. Nelle aree interne il tempo che intercorre tra la chiamata al servizio di emergenza e l’arrivo del servizio è sempre superiore alla media nazionale (16 minuti) arrivando in alcuni casi fino a 45-50 minuti medi (cfr. fig.3, panel a); tuttavia, questo dato rappresenta la media delle aree progetto, in alcuni comuni il tempo di attesa può arrivare anche a 70/80 minuti o più. Un altro dato da notare è che, a parità di distanza dal polo, tendenzialmente i punti rossi sono sempre a destra di quelli neri, il che indica che il Sud tende ad avere una performance dei risultati peggiore rispetto a quelli del Centro-Nord. Anche il tasso di ospedalizzazione evitabile[1] è superiore alla media in una parte significativa delle aree progetto (cfr. fig. 3, panel b).
Fig.3: Salute

Fonte: Strategia Aree Interne
Scuola. Tendenzialmente, in questi territori, la dispersione dei plessi è estremamente elevata in entrambe le macro-aree del paese, e raggiunge in alcuni casi livelli estremamente alti (cfr. fig. 4, panel a). L’analisi dei livelli di competenza mostra invece che questi territori si distribuiscono equanimemente al di sopra e al di sotto della media nazionale (cfr. fig.4, panel b).
Fig.4: Scuola

Fonte: Strategia Aree Interne
Accesso a banda larga. La banda larga, particolarmente importante per questi territori localizzati in aree remote dal paese e lontane dai grandi centri, non copre la maggior parte di questi anni (cfr. fig.5). Si tratta tuttavia di dati che si riferiscono all’inizio di questo decennio e che sono in rapido cambiamento
Fig.5: Accesso a banda larga

Fonte: Strategia Aree Interne
Il materiale utilizzato è disponibile sul sito delle Aree Interne.
Per i grafici cfr. Fabrizio Barca, Disuguaglianze, rabbia e dimensione territoriale. La faglia-città campagna, le cause e la strategia italiana per affrontarla, conferenza “Trends in inequality”, Istituto Cattaneo, Bologna, 2-4 novembre 2017
[1] Negli Indicatori di Appropriatezza Organizzativa definiti dal Ministero della Salute nel Patto per la Salute 2010-2012, sono definiti come quella frazione di ricoveri che, per le caratteristiche di bassa complessità̀ delle prestazioni erogate (denotate già dalla mancanza di interventi chirurgici maggiori) e di brevità̀ della degenza sono nella quasi totalità̀ dei casi da ricomprendere nell’insieme dei ricoveri evitabili, le cui prestazioni dovrebbero più̀ efficacemente essere collocate in un diverso setting, quali, ad esempio, il ricovero diurno o il livello distrettuale.
Foto di apertura di Patrizia Luongo
1 commento