La Strategia nazionale aree interne ha come obiettivo di contrastare la caduta demografica e l’indebolimento della parte del paese lontana dai centri e dai servizi caratterizzata da fenomeni di invecchiamento, spopolamento e criticità di carattere economico, ma anche ricca di diversità naturali e culturali assai superiore a quelle delle aree rurali di altri paesi occidentali. La Strategia agisce sulle condizioni di esercizio dei diritti di cittadinanza, sui livelli dei servizi essenziali di salute, istruzione e mobilità, e promuovendo misure di sviluppo locale attraverso un approccio place-based rivolto ai luoghi, alle esigenze di chi abita quei luoghi.
Le Aree Interne sono quella parte del paese caratterizzata dalla significativa distanza dai Centri di offerta dei servizi essenziali, cioè da quel Comune o gruppi di comuni confinanti in grado di offrire simultaneamente: i) tutta l’offerta scolastica secondaria; ii) almeno un ospedale sede di DEA di I livello; e iii) almeno una stazione ferroviaria di categoria Silver (cfr. Accordo di Partenariato 2014-2010. Strategia Nazionale per le aree interne: definizione, obiettivi, strumenti e governance). I comuni sono stati divisi in quattro aree (di cintura, intermedie, periferiche e ultra-periferiche) in base alla distanza, in minuti, dal centro più prossimo e le Aree interne – che raggruppano quelle intermedie, periferiche e ultra-periferiche – sono quelle che distano almeno 20 minuti dal centro di servizi più vicino (cfr. Fig. 1 e sito Strategie Aree Interne).
Figura 1 – La classificazione dei Comuni – la mappa delle aree interne d’Italia.
Fonte: Elaborazioni CTAI (2014) su dati del Ministero dell’Istruzione 2013, del Ministero della Salute 2013 e RFI 2012
La Strategia per le Aree interne agisce oggi in 72 aree selezionate – sulla base di criteri oggettivi e di un confronto fra Stato centrale, Regioni e Comuni – per le quali sono stati costruiti una serie di indicatori socio-demografici.
Tutte le informazioni sulla Strategia per le Aree Interne sono disponibili sul sito dell’Agenzia per la Coesione Territoriale.
Foto di apertura di Daniela Luisi
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