Il 30 marzo scorso Forum Disuguaglianze Diversità e Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), insieme a Cristiano Gori, avevano presentato la proposta del Reddito di Emergenza (Rem). Il Rem è stato in effetti inserito nel Decreto Rilancio. Vi sono, tuttavia, alcune preoccupazioni circa la capacità della nuova misura, così come è stata introdotta, di riuscire effettivamente a sostenere la popolazione economicamente più fragile in un passaggio storico così complicato.
Il Forum Disuguaglianze e Diversità, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile insieme a Cristiano Gori hanno lavorato dalla fine del mese di marzo a una proposta per far avere una protezione sociale a quanti erano rimasti fuori dal Decreto “Cura Italia” proponendo due misure che completassero l’impianto del Governo: il SEA, Sostegno di emergenza per il Lavoro Autonomo e il Rem, Reddito di Cittadinanza per l’Emergenza.
Su questo ultimo strumento si è concentrata l’attenzione del lavoro delle settimane successive e la misura è stata introdotta nel Decreto Rilancio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 maggio.
La domanda che poniamo oggi è “il Rem per come è stato strutturato arriva davvero agli ultimi? A quanti di loro? Li protegge dalla caduta in povertà?” E’ su questi interrogativi che si concentra il documento in allegato, elaborato da Cristiano Gori, in collaborazione con ASviS e con il ForumDD.
I numeri: chi sono gli aventi diritto
Il Governo stima che potranno ricevere il REM – per due mensilità previste – 876.600 famiglie pari a 2 milioni e 16mila individui, per una spesa complessiva di 954 milioni di euro. Nella proposta ForumDD-ASviS e Cristiano Gori, l’obiettivo era che chiunque si trovi in grave difficoltà economica abbia diritto ad un sostegno e l’obiettivo pare sostanzialmente raggiunto.
Tuttavia, le elaborazioni di Irpet Toscana, condotte per il documento qui allegato, indicano che potrebbe esservi una quota di persone che appartengono al 10% di popolazione con minor reddito, priva del diritto ad alcuna misura di sostegno economico. Questa quota non dovrebbe essere più del 15% di questo decile, ma tuttavia è un nodo da sciogliere.
La misura disegnata dal Governo, non prende in considerazione il patrimonio immobiliare e alza le soglie per quello mobiliare in modo da non toccare i patrimoni accantonati da questa parte di popolazione già in condizione di fragilità, da un lato include i lavoratori atipici e la popolazione straniera residente in Italia (senza nessun vincolo del numero di anni di residenza). Si rileva che non sono previste strategie specifiche destinate ai lavoratori del sommerso. Una categoria, questa, che nel lavoro di ForumDD-ASviS-Gori, era sembrato di grande importanza raggiungere perché si sono trovati senza reddito e perché se fatti “emergere” in questa situazione sarebbero potuti rientrare in una prospettiva di regolarizzazione.
L’accessibilità
Nella proposta ForumDD-ASviS-Gori, il REM avrebbe dovuto sostituire il Reddito di Cittadinanza, per i nuovi richiedenti, per ampliare la sua platea per un periodo temporaneo ed eccezionale. Nell’impianto del Decreto Rilancio le due misure convivono e il REM è destinato a chi non gode già del Reddito di Cittadinanza o di altre prestazioni. La mancanza di una campagna informativa, mirata ai possibili beneficiari e costruita per raggiungerli, renderà difficile per molti comprendere se rientrano tra gli aventi diritto al REM. Per quanto riguarda la presentazione della domanda, per chi possiede un ISEE la domanda appare molto semplice. Per chi non lo possiede le cose appaiono più complicate. Si tratta di quelle persone oggi fuori dalla rete del welfare pubblico. Tuttavia, essendo l’ISEE fissato a 15.000 euro (una soglia elevata se considerata la platea per cui il REM è stato costruito), non costituirà il criterio per decidere chi debba ottenere il REM. Nella proposta ForumDD-ASviS-Gori non era previsto l’ISEE tra i criteri di accesso, mentre l’esecutivo ha deciso di tenerlo motivando che la presenza dell’ISEE era necessaria per la presa in carico delle domande da parte dell’INPS. Non è possibile giudicare questa scelta, che rimane comunque un nodo critico.
Il raggiungimento della totalità della popolazione avente diritto al REM, anche quella completamente fuori dal welfare pubblico o con strumenti culturali e relazioni troppo limitati dipenderà anche dal lavoro di accompagnamento sui territori di enti locali, associazioni e altri soggetti del terzo settore.
Importo e durata
Gli importi mensili del Rem sono assimilabili al Reddito di Cittadinanza. Tuttavia, le due mensilità previste segnano un arco temporale troppo limitato. La proposta ForumDD-ASviS-Gori chiedeva di uniformare la durata del Rem a quella di altre prestazioni straordinarie di tutela del reddito previste, ma così non è.
Conclusioni
Grazie al REM, nato fuori dal mondo politico e istituzionale e finalizzato al sostegno della parte più fragile e con meno voce della popolazione italiana, tante persone e famiglie riceveranno un sostegno concreto in questo momento di grave difficoltà. Tuttavia le significative differenze tra la proposta ForumDD-ASviS-Gori e la misura contenuta nel Decreto Rilancio alimentano il timore di non riuscire a sostenere una parte della popolazione economicamente più fragile. Quanti sono quelli che pur avendone diritto non riusciranno a ottenere il REM poiché non sufficientemente accessibile? Come avverrà l’attuazione della misura? Alla luce di queste preoccupazioni, nelle prossime settimane sarà particolarmente necessario monitorare non solo l’attuazione della misura nei territori, ma anche le condizioni delle persone e delle famiglie alle quali è rivolta. Ciò anche allo scopo di identificare possibili azioni finalizzate ad aiutare gli utenti del Rem a beneficiare di sostegni di natura non monetaria (formazione, assistenza per i minori, lotta alla povertà educativa, ecc.) e/o a usufruire di altri strumenti di sostegno.