L’autore di questo pezzo è Giuseppe Mangano*.
L’Area Grecanica è la seconda area pilota per l’attuazione della Strategia Nazionale delle Aree Interne in Calabria (dopo quella del Reventino-Savuto, ndr) e comprende ben undici comuni nell’Area Progetto (Bagaladi, Bova, Bruzzano Zeffirio, Cardeto, Ferruzzano, Montebello Ionico, Palizzi, Roccaforte del Greco, Roghudi, San Lorenzo e Staiti). L’attuazione della SNAI in Area Grecanica è attualmente nella fase di Preliminare di Strategia, presentato il 30 ottobre 2017 dal Comitato Tecnico Aree Interne a Bova (RC).
Negli ultimi quattro decenni questo territorio ha sofferto fenomeni di spopolamento e marginalizzazione che in alcuni casi hanno causato il quasi totale abbandono di interi centri interni, interessati sia da eventi di dissesto idrogeologico che hanno portato all’edificazione di un nuovo abitato lontano dai luoghi di “storica fondazione” (vedi il caso di Roghudi), sia dalla carenza di adeguati collegamenti con l’area metropolitana di Reggio Calabria e con i centri costieri, dove vengono erogati i servizi essenziali di sanità e istruzione. Nell’area grecanica tuttavia sussistono migliori condizioni per l’inserimento lavorativo dei giovani, alla ricerca di nuovi modelli di sviluppo a fronte dell’impoverimento dei modelli produttivi tradizionali, avvenuto negli ultimi anni nonostante le politiche pubbliche di sostegno.
Sebbene presenti forti criticità, l’Area Grecanica conserva inoltre un patrimonio ambientale, paesaggistico e architettonico di straordinaria qualità[1], ma anche una forte identità culturale che deriva dal parlato della lingua “grecanica” che ha permesso al territorio di essere riconosciuto sede di “Minoranza Storico-Linguistica dei Greci di Calabria (L. n.482/1999).
Questo è, in sintesi, il contesto territoriale di riferimento entro il quale il Rural Making Lab di Pensando Meridiano intende innescare e innestare tattiche di innovazione sociale come buone ed efficaci pratiche provenienti dal basso (approccio bottom-up) che “accolgano” valori e bisogni specifici delle comunità, immettendo nuovo “saper fare” e nuove conoscenze.
Innovazione sociale e inclusione delle comunità emergenti
Il Rural Making Lab è una tattica progettuale e operativa dell’associazione Pensando Meridiano (link e nota) [2] per progetti di innovazione sociale, culturale, produttiva ed ambientale per le aree interne della Calabria, selezionate come luoghi della sperimentazione di Laboratori Territoriali con l’obiettivo di innescare processi di inclusione e coesione per “comunità emergenti” (giovani innovatori, visitatori, imprenditori promotori di sviluppo locale, cittadini di ritorno, migranti) e di attivare micro-economie locali e della conoscenza attraverso reti collaborative (con approccio bottom-up) per rispondere ai fenomeni di marginalizzazione di questi stessi territori. Inoltre, il Rural Making Lab è lo strumento progettuale e operativo per l’ambito sperimentale della tesi di ricerca dal titolo “Aree Interne. Processi innovativi per le comunità emergenti. Strategie e tattiche di Rural Making nelle ITI denominate Sila Orientale, Reventino-Savuto e Area Grecanica” [3]con la quale si adotta una metodologia di riattivazione delle aree interne fondata sul concetto di commuting[4], termine che nella fase sperimentale e attuativa della ricerca vuole valutare l’efficacia di una nuova dimensione del “pendolarismo di andata e ritorno” delle comunità fluide tra le aree urbane e le aree interne (co-territori), essendo in grado di «convertire e “commutare” le condizioni di periferia di territori interni e di dispersione di aree urbane in un assetto “rigenerativo” di tipo sociale, economico e ambientale degli scenari naturali ed antropizzati» (C. Nava, 2016).
L’edizione 2018
Gallicianò, l’unico borgo interno interamente ellenofono del Comune di Condofuri con circa trenta abitanti oggi residenti, è stato il luogo di sperimentazione dell’ultimo Rural Making Lab dell’Associazione Pensando Meridiano[5] nei primi giorni dello scorso giugno. L’ambizione del laboratorio è stata quella di offrire un modello di sviluppo “rigenerativo” per il borgo a partire dalla ricerca di una nuova identità “grecanica” fondata sulle diversità tra l’insediamento costiero (Condofuri Marina), le frazioni di fondovalle e l’area più interna risalendo la fiumara dell’Amendolea fino a raggiungere Gallicianò.
Il Rural Making Lab a Gallicianò ha visto la partecipazione di oltre 20 “makers” (i giovani innovatori “che fanno-progettano-operano”) di Pensando Meridiano, capofila di una importante rete collaborativa che include soggetti istituzionali (la Regione Calabria, il Consiglio Regionale della Calabria, la Città Metropolitana di Reggio Calabria, l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte), il Gruppo di Azione Locale (GAL) dell’Area Grecanica, associazioni del territorio come “Gallicianò- Centro Studi Grecofono”, “Giardino di Morgana”, “International Society of BioUrbanism”, il “Laboratorio Civico – Impegno per Condofuri”, reti di cittadini attivi che hanno già collaborato a precedenti azioni come “Belmonte in Rete” e le giovani del Servizio Civile Nazionale. Sono stati attivati quattro laboratori di innovazione (il Laboratorio Territoriale, il Laboratorio Storytelling, il Laboratorio di Eco-Design e Tecnologie abilitanti, il Laboratorio Progetti Culturali Creativi) con propri tematismi, obiettivi, prodotti e strategie di inclusione per l’attuazione e riferibili ai drivers di sviluppo locale come riportato nella Strategia Nazionale Aree Interne e nella Strategia dell’Area Grecanica [6].
Il Laboratorio Territoriale ha come obiettivo innescare e coordinare tutte le azioni innovative previste, focalizzando sul tema “valore del paesaggio connesso alla qualità dell’ambiente” come capitale identitario per le comunità insediate (spopolamento) e quelle insediabili (“emergenti”); il laboratorio ha prodotto un «Dossier di Scenari di Sviluppo Locale» (mappature ad alto tasso di informazioni, lettura critica degli strumenti di programmazione, azioni di programma e progetto di scenari su temporalità a breve, medio e lungo termine) che definisce la traiettoria tematica dell’intera iniziativa e serve come momento di raccordo tra i soggetti della rete collaborativa e le comunità locali, come vera e propria cabina di regia su approccio place-based.
Il Laboratorio Storytelling sviluppa strategie di comunicazione innovativa con l’obiettivo di valorizzare e promuovere i beni ambientali e culturali, le comunità e i paesaggi di Gallicianò e dell’Amendolea. I makers del laboratorio hanno realizzato prodotti multimediali innovativi (progetto fotografico, video-doc, video drone) per la narrazione delle attività e coadiuvato il laboratorio di eco-design nella realizzazione del progetto di fotografia di paesaggio “Paesaggi Condivisi”. Lo Storytelling è un’“azione orizzontale” prevista dalla Strategia Area Grecanica per lo sviluppo del turismo sostenibile e, per il rural making lab, prevede il coinvolgimento di soggetti locali, visitatori, residenti temporanei mediante i dispositivi progettati e costruiti dai makers.
Il Laboratorio di Eco-design e Tecnologie abilitanti opera sui temi dei processi avanzati di manufacturing e dell’innovazione tecnologica open-source per innescare azioni rigenerative basate su scenari prevedibili attraverso la lettura dei dati ambientali e fisici che riconoscono le qualità ambientali dell’Area Grecanica e la rigenerazione di spazi e luoghi con tecnologie sostenibili in autocostruzione-recycle. Il laboratorio ha progettato e realizzato due stazioni di sensoring per il monitoraggio della qualità dell’aria con il rilevamento del monodossido di carbonio mediante sensori collegati a schede autoprogrammate Arduino, con involucro stampato in 3D e ha fornito supporto tecnologico per la costruzione di mappature informative integrate aperte. Le stazioni sono state collocate nella piazza principale del borgo (in area interna) e sulla SS 106 a Condofuri Marina (in area urbana), per dimostrare come nei territori interni vi siano condizioni più favorevoli ma anche come eventi fuori scala rispetto al piccolo abitato (ad esempio il motoraduno di sabato 2 giugno che ha portato i valori di CO-monossido di carbonio a oltre 330 ppm) rappresentino un pericolo per la salubrità dell’aria e per il patrimonio architettonico stesso; il laboratorio ha inoltre supportato l’associazione “Gallicianò-Centro Studi Grecofono” e le ragazze del Servizio Civile per la rigenerazione di Piazza Platone, uno spazio di 345 mq che negli anni è divenuto un “non luogo”, oggi restituito alla collettività come spazio collettivo, bonificato e allestito con arredi con materiali da riciclo. Il laboratorio ha inoltre prodotto quattro cornici per il progetto “Paesaggi condivisi” ibridando materiali da riciclo (plexiglass) e giunti stampati in 3D e ha fornito supporto progettuale per la realizzazione dei totem informativi (in totale sette disseminati per il borgo) con design sostenibile e adattivo agli spazi.
Il Laboratorio Progetti Culturali Creativi si pone l’obiettivo di promuovere la conoscenza aperta di luoghi e paesaggi attraverso dispositivi di comunicazione innovativa integrata (mappature, qr-code, media) mediante l’uso di dispostivi “analogici” (mappature su totem) e “digitali” (mappature su piattaforme aperte, es. Google My maps). Sono state realizzate, in collaborazione con il laboratorio di eco-design, targhe di toponomastica su luoghi di interesse turistico direttamente riferibili a un percorso tracciato e documentato anche su piattaforma My Maps. Infine, questo laboratorio, ha intercettato progettualità esistenti (vedi attività del Servizio Civile) e coinvolto soggetti locali depositari di conoscenze sui luoghi.
I progetti realizzati nella tre giorni a Gallicianò (i totem, le mappature, le cornici di paesaggio) si configurano come dispositivi innovativi per valorizzare i luoghi del borgo a impatto zero, generando al contrario un effetto moltiplicatore “rigenerativo” tra la loro messa in opera e la conoscenza aperta che promuovono, fisica e in rete. La rete costituitasi per il laboratorio di Gallicianò ha affidato la cura dei luoghi e dei progetti alla comunità e alle associazioni locali, impegnandosi a promuovere successive iniziative per la valorizzazione e la tutela del borgo e del suo territorio circostante sulla scia del percorso innovativo attivato proprio durante il Rural Making Lab.
[1] La costa tra i comuni di Palizzi e San Lorenzo è tutelata come “Bene Paesaggistico” secondo l’art. 136 D.Lgs. n.42/2004 e i borghi Bagaladi, Montebello Jonico, San Lorenzo, Bova, Bruzzano Zeffirio, Gallicianò, Amendolea, Ferruzzano, Palizzi, Pietrapennata, Roghudi Vecchio e Staiti sono inseriti nell’elenco dei “Centri Storici e Insediamenti Storici Minori Suscettibili di Tutela e Valorizzazione” della Regione Calabria, in attuazione dell’art. 48 della L.R. n. 19/2002) , dalla Bozza Strategia Area Grecanica consultabile link http://www.agenziacoesione.gov.it/opencms/export/sites/dps/it/documentazione/Aree_interne/STRATEGIE_DI_AREA/Bozza_della_strategia/Bozza_Grecanica_Calabria.pdf
[2] Il Rural Making Lab è una tattica dell’associazione Pensando Meridiano attivata nel 2016 e che ha portato alla realizzazione di 5 laboratori territoriali – due a Belmonte Calabro(CS) , due a Zagarise (CZ), uno a Gallicianò, Condofuri (RC). La responsabile scientifica del Rural Making Lab è la Prof.ssa Arch. Consuelo Nava (Ricercatrice UniRC)
[3] La tesi citata è a cura dell’Arch. Giuseppe Mangano, PhD Candidate SIACE XXXI Ciclo, Unical – Fondazione Baffa-Lucchetta e figli Onlus – supervisore Prof.ssa Paola Cannavò, co-supervisori Prof. Franco Rossi e Prof.ssa Consuelo Nava
[4] Nava, C. (2016), Commuting Design Processes for Resilient Co-Territories. Sustainability and Innovation in Calabria (South Italy), in J. Schroder, M. Carta, M. Ferretti, B. Lino, Territories. Rural-Urban Strategies, Jovis, Berlin (Ger)
[5] Cfr. attività del Rural Making Lab al sito www.pensandomeridiano.com/rural-making