Imprese pubbliche europee: per saperne di più
Imprese pubbliche Europee affinché la conoscenza che nasce pubblica resti pubblica
Viviamo in un paradosso. Finanziamo con le tasse nostre e dei nostri concittadini e concittadine europei la ricerca realizzata in Europa da mille straordinarie infrastrutture pubbliche, gestite in modo autonomo ed efficiente, e poi ci troviamo a pagare di nuovo per quella ricerca quando grandi società private ci vendono i beni e i servizi prodotti grazie a essa. La conoscenza che nasce pubblica deve rimanere di tutti e non far arricchire pochi.
Creare tre imprese pubbliche europee a partire dalle quelle mille infrastrutture pubbliche di ricerca attive in Europa era il senso della proposta “Il “modello Ginevra” per un’Europa più giusta” contenuta nel Rapporto “15 proposte per la giustizia sociale”. Un progetto di scala sovra-nazionale, certamente ambizioso, ma in linea con il cambiamento politico che ha dato vita alla nuova Commissione. Oggi in Europa non è più un tabù parlare di missioni strategiche alte, ambiziose e vicine alla giustizia ambientale e sociale. Tanto più dallo scoppio della pandemia Covid-19 che ha dato un forte impulso in questa direzione, in particolare nel settore farmaceutico. La Commissione Europea ha avviato una consultazione pubblica per scrivere una nuova Pharmaceutical Strategy for Europe che ha come obiettivi “la modifica dell’intero sistema, dal modello di ricerca e sviluppo, alle autorizzazioni di ingresso nel mercato, fino all’accesso ai farmaci”. L’originaria proposta del ForumDD, guidata da Massimo Florio, si è dunque evoluta nell’ipotesi di creare un’infrastruttura pubblica europea, definita Biomed Europa che “si sostituisca alle imprese farmaceutiche in alcune aree di ricerca, intervenga su tutto il ciclo del farmaco, dalla ricerca di base allo sviluppo, dalla sperimentazione alla produzione e distribuzione a prezzi che coprano solo i costi marginali”. Nel dicembre 2021, la proposta è arrivata all’attenzione del Parlamento Europeo attraverso uno studio, condotto da Massimo Florio, che evidenzia le criticità nella gestione della pandemia e propone la creazione di un’infrastruttura europea per l’innovazione biomedica da realizzare con un investimento trentennale nel segno di un nuovo ruolo della UE e della rinuncia delle imprese private alle esclusive brevettuali. Proposta che se venisse adottata dalle istituzioni europee, collocherebbe saldamente l’Europa come il primo attore globale nel campo della ricerca farmaceutica. La proposta di costruire imprese pubbliche europee, infrastrutture sovranazionali di ricerca, sul modello del CERN e dell’Agenzia Spaziale Europea, che usino la conoscenza prodotta per controbilanciare i grandi monopoli tecnologici privati nei settori dove è massima l’urgenza di assicurare la giustizia sociale, a partire dalla ricerca biomedica, è stata anche discussa il 7 marzo 2022 nell’ambito delle Agorà Democratiche. La proposta ha ricevuto molto consenso e è uscita rafforzate dall’intenso dibattito a cui hanno partecipato circa 110 persone (29 sono stati gli interventi), ed è stata tra le più votate sulla piattaforma delle Agorà Democratiche. Successivamente, nel luglio 2022, è stato lanciato un appello pubblico a sostegno della proposta firmato da scienziati, economisti e rappresentanti di organizzazioni della salute, a cui è seguita una petizione su change.org. La proposta è stata discussa il 28 settembre 2022 su richiesta dello Science and Technology panel del Parlamento Europeo. A marzo 2023, uno studio redatto da Massimo Florio, Simon Gamba e Chiara Pancotti, su richiesta del Parlamento Europeo, ha mostrato la forte prevalenza del rischio finanziario assunto dal pubblico rispetto al privato nella produzione dei vaccini contro Covid-19. Un rischio a cui non ha corrisposto un potere di decisione sui prezzi e sulla distribuzione, con gravi oneri per l’interesse collettivo. Fondamentale è quindi per l’Unione Europea cambiare rotta, stabilendo subito nuove regole del rapporto pubblico-privato e dotandosi di una infrastruttura pubblica europea per vaccini e farmaci, come proposto da tempo dal Forum Disuguaglianze e Diversità. Lo studio è stato inoltre presentato il 12 aprile a Roma durante un evento organizzato dal Forum per presentare il Manifesto “Liberare la conoscenza per ridurre le disuguaglianze”. In quell’occasione hanno commentato i risultati dello studio Marc Botenga, (Partito del Lavoro del Belgio), parlamentare europeo e membro della Commissione sugli insegnamenti da trarre dalla pandemia, Patrizia Toia, (Partito Democratico) parlamentare europea, Vicepresidente Commissione Industria, Ricerca, Energia (ITRE) e Alessandra Moretti, (Partito Democratico), parlamentare europea, membro della Commissione Ambiente e Sanità e relatrice Gruppo S&D della Commissione sugli insegnamenti da trarre dalla pandemia. Il 12 giugno 2023, in occasione del voto in Commissione speciale COVI del Parlamento europeo al “Rapporto sugli insegnamenti tratti dalla pandemia di Covid-19 e sulle lezioni per il futuro”, e della successiva votazione in plenaria, è partita la campagna “Salute bene comune” per portare all’attenzione degli europarlamentari l’urgenza di orientare maggiormente la ricerca nell’interesse pubblico. Nell’ambito della campagna il ForumDD ha inviato una lettera a tutti gli europarlamentari italiani, rilanciato la petizione “Una infrastruttura europea per i vaccini, farmaci e innovazione biomedica” e chiesto a tutti i cittadini e le cittadine di scrivere ai propri rappresentanti in Europa. Per veicolare i contenuti della campagna è stato prodotto e diffuso il primo Docu-ForumDD a supporto dell’iniziativa. Il 12 luglio 2023 il Parlamento europeo, in plenaria, ha approvato il Rapporto sulle lezioni della pandemia di Covid-19 raccomandando a Commissione e Stati Membri la creazione di una infrastruttura pubblica europea per la ricerca e lo sviluppo di farmaci e vaccini. Nonostante il testo non abbia sciolto tutti i nodi relativi alla proprietà intellettuale, il Forum Disuguaglianze e Diversità ha accolto con soddisfazione l’esito della votazione, frutto anche della mobilitazione lanciata dal Forum stesso, attorno alla campagna e alla petizione, che ha raccolto il sostegno di studiosi illustri come il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, quello dell’Economia Amartya Sen e quello per la Fisica Barry Barish. Per far sì che l’infrastruttura pubblica europea diventi realtà, nei prossimi mesi proseguirà la mobilitazione. In vista delle elezioni europee del prossimo anno, il Forum auspica che l’infrastruttura pubblica europea per la salute diventi punto centrale di ogni programma che chiede un’Europa giusta e un’attenzione massima per la salute di cittadine e cittadini europei.
Il 12 luglio il Parlamento europeo ha approvato il Rapporto sulle lezioni della pandemia di Covid-19 raccomandando a Commissione e Stati Membri la creazione di una infrastruttura pubblica europea per farmaci e vaccini. Per sottolineare questo risultato, frutto anche del lavoro del ForumDD, e ribadire l'importanza di continuare a firmare la petizione a sostegno della proposta, è stata pubblicata la versione aggiornata del documentario lanciato in occasione dell'inizio della campagna "Salute bene comune"
Dopo l’approvazione di ieri del Rapporto sulle lezioni della pandemia di Covid-19 votato dal Parlamento EU che contiene la proposta di un’infrastruttura pubblica europea che sviluppi vaccini e farmaci come bene comune, nata all’interno del Forum Disuguaglianze e Diversità, continua la mobilitazione perché si faccia davvero. Tra i sostenitori i premi Nobel Sen e Barish
Il Parlamento europeo ha approvato il Rapporto sulle lezioni della pandemia che contiene la raccomandazione a Commissione e paesi membri di creare un'infrastruttura pubblica europea per farmaci e vaccini, come il ForumDD chiedeva da prima del Covid 19.
The Report, which is currently scheduled for plenary discussion in the European Parliament on 11th of July, also calls for setting rules for transparency in the relationship with pharmaceutical companies and reforming HERA, the health emergency agency. It acknowledges the predominant role of the public in the development of Covid-19 vaccines, noting that this has not been matched by control over pricing and distribution. Contradictions exist in the Report, especially with respect to intellectual property rights
Il Rapporto, che attualmente è programmato per la discussione in plenaria al Parlamento europeo l’11 luglio prossimo, invita a fissare regole per la trasparenza nella relazione con le aziende farmaceutiche e riformare HERA, l’agenzia per le emergenze sanitarie. Riconosce il ruolo preponderante del pubblico nello sviluppo dei vaccini anti Covid-19, al quale non ha corrisposto però un controllo su prezzi e distribuzione. Ma sull’efficacia del Rapporto gravano forti contraddizioni, specie in merito alla proprietà intellettuale.
Later in the next few weeks the European Parliament will vote on the Report on Lessons Learned from the Covid-19 Pandemic and Raccomendations for the Future. The Forum on Inequality and Diversity launched the "Health as Common Good" documentary and campaign to bring to the attention of MEPs the urgency of directing more research in the public interest
Nelle prossime settimane il Parlamento europeo voterà sul Rapporto sugli insegnamenti tratti dalla pandemia di Covid-19 e sulla revisione della legislazione del farmaco. Il Forum Disuguaglianze e Diversità lancia una campagna a sostegno della creazione di un'infrastruttura pubblica europea autonoma e senza finalità di profitto per lo sviluppo di nuovi farmaci e vaccini
Presentato a Roma il Manifesto “Liberare la conoscenza per ridurre le disuguaglianze” che ribadisce il forte impegno del Forum Disuguaglianze e Diversità nell’elaborazione e diffusione di proposte per orientare le transizioni digitale e tecnologica in senso democratico
Il Forum Disuguaglianze e Diversità organizza il 12 Aprile dalle ore 11:00 presso la sala conferenze della Fondazione Basso, l'evento "LIBERARE LA CONOSCENZA PER RIDURRE LE DISUGUAGLIANZE" per presentare il Manifesto predisposto da ricercatrici e ricercatori che nel ForumDD si occupano di conoscenza e disuguaglianze, con l'obiettivo di rilanciare le molteplici proposte elaborate negli anni, per orientare le transizioni digitale e tecnologica in senso democratico
Uno studio redatto su richiesta del Parlamento Europeo, presentato ieri, ha mostrato la forte prevalenza del rischio finanziario assunto dal pubblico rispetto al privato nella produzione dei vaccini contro Covid-19. Un rischio a cui non ha corrisposto un potere di decisione sui prezzi e sulla distribuzione, con gravi oneri per l’interesse collettivo. Fondamentale per l’Unione Europea cambiare rotta, stabilendo subito nuove regole del rapporto pubblico-privato e dotandosi di una infrastruttura pubblica europea per vaccini e farmaci, come proposto da tempo dal Forum Disuguaglianze e Diversità
Costruire un'infrastruttura pubblica permanente scienze-drive che svolga sia ricerca che sviluppo biomedico, con la missione di fornire innovazione medica accessibile a tutti: una proposta dettagliata, originariamente nata all'interno del ForumDD e oggi supportata da un'ampia gamma di scienziati di altissimo livello e le organizzazioni civiche di tutta Europa, è stato discusso il 28 settembre al Parlamento europeo su richiesta del Science and Technology Assessment Panel
Building a permanent science-driven public infrastructure that would perform both biomedical research and development, with the mission to deliver affordable medical innovation to everyone: a detailed proposal, originally born within the ForumDD and today supported by a wide range of very high-level scientists and civic organisations all over Europe, was discussed and taken very seriously on 28 September in the European Parliament at the request of the Science and Technology Assessment Panel
Tra pochi giorni in Europa si discuterà una proposta, nata nel ForumDD, per costruire un’impresa pubblica europea per vaccini e farmaci. Dalla parte della proposta numerosi scienziati e organizzazioni che si occupano di salute pubblica
Scienziati, economisti e rappresentanti di organizzazioni della salute lanciano un appello a sostegno della proposta di un’infrastruttura pubblica europea che sviluppi vaccini e farmaci come bene comune che verrà discussa il 28 settembre presso il Parlamento Europeo. Nata all’interno del Forum Disuguaglianze e Diversità, l’idea è stata poi sviluppata da Massimo Florio con un gruppo di ricerca internazionale su richiesta dello Science and Technology panel del Parlamento Europeo. Si avvia ora il confronto con le istituzioni
La deputata del Movimento 5 Stelle ed ex Ministra della Salute Giulia Grillo ha presentato alle commissioni congiunte Politiche europee e affari sociali una risoluzione per chiedere di istituire un centro pubblico europeo di ricerca e sviluppo per i farmaci: proposta avanzata dal ForumDD e discussa al Parlamento Europeo