Il ForumDD ha inviato il suo documento di valutazione del PNRR italiano alla Recovery and Resilience task force del Segretariato Generale della Commissione europea confidando in un miglioramento complessivo del piano e chiedendo che la versione finale garantisca gli strumenti per una piena e adeguata consultazione nella fase di attuazione dei progetti finanziati. Indispensabile a questo scopo è che il sistema di monitoraggio previsto nel Piano e relativo sia alle milestone and targets di spesa, realizzazione e processo, sia agli step procedurali propedeutici agli esiti suddetti, sia accessibile in modo tempestivo, aperto e utilizzabile da tutti i cittadini, e dalle organizzazioni di cittadinanza, del lavoro e delle imprese
Roma, 17 maggio 2021_ Il Forum Disuguaglianze e Diversità, per mano di Fabrizio Barca e Sabina De Luca, ha inviato alla Recovery and Resilience task force del Segretariato Generale della Commissione europea un documento con le valutazioni sul PNRR italiano (link in italiano e in inglese) anche alla luce della significativa carenza di dialogo sociale, resa manifesta dall’assenza nel Piano stesso della sintesi del processo di consultazione e della descrizione di come si è tenuto conto dei contributi dei partner sociali previste dal Regolamento della Recovery and Resilience Facility (art 15(3)ja).
“Tenendo conto dei miglioramenti intervenuti come pure delle criticità persistenti, il documento avanza proposte specifiche, di metodo e contenuto” si legge nella lettera di accompagnamento al documento (link in italiano e inglese). Inoltre, confidando in un miglioramento complessivo del Piano italiano, il ForumDD chiede che la versione finale del Piano garantisca gli strumenti per “una piena e adeguata consultazione” nella fase di attuazione dei progetti finanziati.
“Indispensabile a questo scopo – prosegue la missiva – è che il sistema di monitoraggio previsto nel Piano e relativo sia alle milestone and targets di spesa, realizzazione e processo, sia agli step procedurali propedeutici agli esiti suddetti, sia accessibile in modo tempestivo, aperto e utilizzabile da tutti i cittadini, e dalle organizzazioni di cittadinanza, del lavoro e delle imprese. Il modello di monitoraggio aperto di Open Coesione, utilizzato per la politica di coesione, può essere di riferimento”.
“La piena e trasparente conoscenza di tutti gli stadi di attuazione del Piano potrà consentire di avviare un diffuso monitoraggio civico, essenziale non solo per assicurare tempestiva ed efficace attuazione del Piano, ma anche per promuovere quel riavvicinamento dei cittadini alle istituzioni nazionali e comunitarie, che del successo delle politiche europee è un tassello fondamentale”.