Nell’ambito del progetto “Costruiamo ricchezza comune“, sostenuto con i fondi dell’8 per mille alla Chiesa Valdese, Legambiente Campania ha condotto una mappatura del quartiere San Lorenzo ascoltando chi ci vive e lavora
Il quartiere San Lorenzo di Napoli è un luogo che lotta tra fragilità e risorse, tra difficoltà quotidiane e l’impegno di chi non si arrende. Le voci raccolte nell’ambito del progetto “Costruiamo ricchezza comune”, sostenuto dai fondi dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese, tracciano un percorso di consapevolezza e speranza: il verde urbano è un bene comune che chiede ora la valorizzazione di nuove sinergie già presenti sul territorio, una fitta rete di solidarietà composta da cittadini, enti del terzo settore e Pubblica Amministrazione.
Le Fragilità: Tra Solitudine e Mancanza di Servizi
“I cittadini napoletani sentono che la città non è loro, è come se fosse lontana. La viviamo, ma non la amiamo abbastanza”, racconta Nicoletta, attivista del comitato civico “Fatti di napoletani per bene”. Le sue parole riflettono un senso di abbandono che si manifesta in problemi tangibili: sporcizia, disordine e una gestione inefficace degli spazi pubblici, a cominciare dalla malagestione che ha coinvolto i due parchi pubblici Parco Re Ladislao in Via San Giovanni a Carbonara, e i Giardini di Santa Maria della Fede.
Spazi silenti, che quando non sono totalmente sconosciuti agli abitanti o ai semplici frequentatori del quartiere, possono definirsi come importanti spazi di socializzazione.
Spazi che ospitano diversi eventi e attività, soprattutto fasce della popolazione più fragili: gli anziani. Giuseppe, il coordinatore della Mensa sociale San Vincenzo De Paoli ci dice in proposito: “Tra i nostri ospiti, alla mensa, riceviamo soprattutto anziani, ultrasettantenni, che non riescono a compensare le spese”…“Persone che si presentano qui al CAF, che spesso non hanno reali richieste, se non quella di volere un po’ di compagnia e fare due chiacchiere”, aggiunge Michele, responsabile del CAF in Via Cirillo.
Altro attore importante sono i giovani: “I ragazzi chiedono sempre aree verdi, ma l’alternativa è McDonald… Non proprio il massimo. Spazi di libera fruizione non sono puliti e non è che ti venga voglia di utilizzarli” ci dice Fatima, mediatrice culturale della cooperativa sociale Dedalus.
La Forza della Comunità e del Territorio
Nonostante le difficoltà, il quartiere di San Lorenzo è anche un luogo in cui la solidarietà e l’impegno civico fanno la differenza. Le associazioni locali e i cittadini attivi rappresentano un importante capitale sociale.
Felice Riccardi, titolare dell’omonima caffetteria, ha realizzato il progetto “Vivi via Cirillo”: “Faccio dipingere ad artisti proveniente da diverse parti del mondo le serrande chiuse. E sono chiuse per abbandono, per la crisi, per la camorra. Vorrei che il progetto attraesse attenzione per queste serrande grigie… Un quartiere con serrande chiuse piano piano muore”.
La collaborazione tra associazioni, come quella descritta dll’Assessora alle politiche sociali della quarta Municipalità, Raffaella Guarracino, dimostra che il lavoro di rete può portare risultati concreti. Eventi culturali, attività di sensibilizzazione ambientale e momenti di socializzazione sono strumenti preziosi per restituire al quartiere spazi condivisi e vitalità.










