Ci stiamo già dimenticando degli insegnamenti della pandemia? Se è vero che durante gli ultimi due anni, causa emergenza Covid-19, abbiamo tutte e tutti rivalutato l’importanza dei servizi pubblici, è altrettanto vero che per cambiare le politiche pubbliche in modo duraturo è necessario anche un ribaltamento culturale che riconosca che l’investimento nei servizi è presupposto allo sviluppo e non un suo esito. Un articolo di Andrea Morniroli e Patrizia Luongo su La Rivista delle Politiche Sociali (n. 3-4 2021)
Con la pandemia abbiamo tutti rivalutato l’importanza dei servizi pubblici e ci siamo resi conto degli altissimi costi, in termini economici, sociali e di vite umane, generati dallo smantellamento del welfare territoriale. Abbiamo anche realizzato quanto sia alto il numero di lavoratori privi di qualsiasi forma di tutela e di ammortizzatori sociali. Eppure, a meno di due anni dal primo lockdown, tutti questi apprendimenti sembrano già quasi dimenticati. Per questo, oggi più che mai, è necessario mantenere vivo e acceso il dibattito su questi temi.
Nell’ambito di questo dibattito arrivano spunti importanti, sia in termini di analisi che di possibili proposte di politiche, dal Rapporto annuale dell’ASviS. Alcune di queste proposte sono presentate nella sezione 2 di questo articolo. La sezione 3 sottolinea che, affinché tali proposte diventino praticabili, è necessario un ribaltamento di prospettiva e di approccio della politica su tali tematiche; vengono quindi evidenziati alcuni ambiti, dall’istruzione, al welfare al contrasto alla povertà, in cui serve un cambiamento culturale nel modo in cui pensiamo alle politiche.
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