L’appello chiede di rompere il silenzio colpevole su Gaza con una mobilitazione sui social il 9 maggio, giorno dell’Europa. Scrive l’appello: “È il momento di costruire una rete di senza-potere determinati a prendere la parola”.
“Senza il mondo Gaza muore. Ed è altrettanto vero che senza Gaza siamo noi a morire. Noi, italiani, europei, umani”.
Con queste parole si apre l’appello “L’ultimo giorno di Gaza”. Appello a rompere il silenzio colpevole su Gaza proprio il 9 maggio, giorno dell’Europa. Appello a usare ogni parola “senza scomunicarne nessuna, senza renderne obbligatoria nessuna. Per chiamare le cose con il loro nome”, perché “almeno stavolta nessuna autorità e nessun commentatore allineato possa inventarsi violenze che occultino la violenza: quella fatta a Gaza”. “Ora – chiude l’appello – è il momento di costruire una rete di senza-potere determinati a prendere la parola”.
Di fronte alle stragi, al blocco degli aiuti umanitari che sta affamando e assetando la popolazione, alla decisione di Israele di intensificare l’offensiva contro Gaza, di occupare nuovi territori e di controllare la distribuzione degli aiuti umanitari, in aperta violazione al diritto internazionale, anche il Forum Disuguaglianze e Diversità aderisce con convinzione all’appello.
Ognuno di noi userà le proprie parole – come scrive ancora l’appello scuotendo dal torpore – nel proprio modo per “guardarci negli occhi, e guardarci come la sola cosa che siamo. Umani”.










