È diminuito il peso del lavoro
Crescono le quote di reddito provenienti da pensioni e da rendite e diminuiscono quelle derivanti dal lavoro.
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Crescono le quote di reddito provenienti da pensioni e da rendite e diminuiscono quelle derivanti dal lavoro.
Il grafico presenta la variazione media di alcuni indicatori di disuguaglianza economica osservata tra la fine degli anni ’80 e gli anni post-crisi. Negli ultimi 30 anni le disuguaglianze sono aumentate. È cresciuto il numero di persone che vive in famiglie in condizioni di povertà relativa. Si è allargata anche la forbice salariale, come si evince dal fatto che il rapporto tra il salario del 10% dei lavoratori più ricchi e quello del lavoratore mediano è cresciuto, in media, di quasi 10 punti percentuali. Più contenuta, ma comunque in crescita, è anche la quota di reddito totale detenuta dall’1% più ricco della popolazione, aumentata in media di circa 3 punti percentuali rispetto agli anni ’80. Stesso aumento si registra per l’indice di Gini.
Nell’ambito del Piano innovazione urbano il Comune di Bologna ha identificato 14 indicatori socio-demografici per ottenere una mappatura della città che permetta di disegnare polite amministrative mirate e più efficaci.
La disponibilità di luoghi di socializzazione e scambio nella città metropolitana di Roma è caratterizzata da forti differenze fra un nucleo di aree centrali con un’offerta variegata di servizi e beni “relazionali” e un insieme di aree eterogenee, dove le opportunità di interazione e partecipazione per i cittadini rimangono modeste.
Le donne costituiscono la maggior parte della popolazione laureata della capitale ma la loro partecipazione al mercato del lavoro è ancora inferiore a quella degli uomini e questa differenza è maggiormente marcata nelle zone periferiche della città.
L’aumento dei prezzi delle abitazioni verificatasi tra il 2003 e il 2010 nelle zone prossime al GRA di Roma ha generato un cambiamento nella distribuzione territoriale della popolazione, spingendo i gruppi più deboli verso le aree periferiche della città.
Un’Italia in treno che viaggia sempre di più a velocità differenti, con prospettive, problemi e speranze molto diverse.
Per le 72 Aree Interne selezionate dalla Strategia (cfr. Fig.1) sono stati costruiti una serie di indicatori socio-demografici (disponibili con sistema di open-data ) che forniscono anche indicazioni sulle dinamiche demografiche, sulle caratteristiche del sistema sanitario ed educativo e sull’accesso alla banda larga.
Questa storia è tratta dal libro “Alla scoperta della Green Society”.
La Strategia nazionale aree interne ha come obiettivo di contrastare la caduta demografica e l’indebolimento della parte del paese lontana dai centri e dai servizi caratterizzata da fenomeni di invecchiamento, spopolamento e criticità di carattere economico, ma anche ricca di diversità naturali e culturali assai superiore a quelle delle aree rurali di altri paesi occidentali.
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