IL FORUMDD AL FESTIVAL DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE ASVIS

Il 4% circa del flusso annuale dei lasciti basterebbe a generare le risorse necessarie (9 miliardi) per creare una dotazione di capitale a tutte le diciottenni e tutti i diciottenni. Fabrizio Barca, Coordinatore ForumDD: “Crisi generazionale? La soluzione c’è. Anzi tre”, Enrico Giovannini, Portavoce Asvis: “I giovani devono essere protagonisti delle scelte sul loro futuro”

Come usare la massa di risorse pubbliche per un nuovo sviluppo di tutti i territori?

Milioni di italiani, lavoratori e imprenditori, stanno ridisegnando i loro progetti di vita, la loro offerta. Lo fanno cercando di entrare in sintonia con le nuove preferenze, le nuove domande, espresse da una popolazione colpita da un evento senza precedenti. Nella capacità di coniugare quell’offerta e quella domanda sta la chiave per un nuovo sviluppo del paese. Compito delle politiche è permettere questo incontro, migliorare i servizi, rimuovere ostacoli. Nelle aree marginalizzate del paese, nelle periferie come nelle aree interne, questo ruolo è essenziale. E può dare grandi risultati. Ma le politiche devono essere efficaci, moderne, aderenti ai territori. Niente sussidi. Niente liste di progetti senza un’anima, costruiti lontani dalle persone. Il ForumDD propone un’altra strada: “Liberiamo il potenziale di tutti i territori. Con una politica di sviluppo moderna e democratica”.

Imprese pubbliche: ForumDD, missioni strategiche e un Consiglio degli Esperti per rafforzarle

Sei su 10 fra le prime aziende italiane per fatturato sono a controllo pubblico. Nel loro complesso le imprese pubbliche realizzano il 17% degli investimenti e della R&S privati del paese e coprono il 29% della capitalizzazione di borsa di Milano. Il rilancio del paese per un nuovo sviluppo giusto e sostenibile, nell’epoca post Covid-19, poggia in misura significativa sul grande potenziale di queste imprese. 

Un futuro più giusto è possibile. Promemoria per il “dopo” Covid-19 in Italia

In questo breve saggio riassumiamo i tratti di una strategia per un futuro più giusto. Mentre alcuni aspetti sono tipici del contesto italiano, la comunanza dei problemi ci fa ritenere che questa strategia possa essere utile per una platea più amplia di quella italiana. Di seguito, muoviamo dall’identificazione delle principali disuguaglianze e debolezze strutturali rese eclatanti dalla crisi. Nonostante l’incertezza sistemica ancora dominante, cerchiamo poi di individuare i possibili cambiamenti sociali, economici e istituzionali avviati dalla crisi, per cogliere le numerose biforcazioni che si aprono e per proporre sette cose da fare subito e cinque obiettivi strategici, sostenuti da proposte concrete.

A fairer future is possible. Memorandum for post Covid-19 in Italy

In this essay we summarize the strategy for a fairer future put forward by the ForumDD. While some cases are specific to Italy, the commonality of the problems have led us to believe our blueprint to be useful for a wider audience. In what follows, we identify the main inequalities and structural weaknesses brought to the fore by the crisis. Despite the systemic uncertainty still with us, we also attempt to pin down the social, economic, and institutional trends triggered by the crisis. This allows us to identify the many bifurcations ahead of us and to propose seven short-term actions and five strategic objectives supported by concrete proposals.

Come valutare il nuovo Reddito di Emergenza? Il giudizio di chi lo ha proposto

Il 30 marzo scorso Forum Disuguaglianze Diversità e Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), insieme a Cristiano Gori, avevano presentato la proposta del Reddito di Emergenza (Rem). Il Rem è stato in effetti inserito nel Decreto Rilancio. Vi sono, tuttavia, alcune preoccupazioni circa la capacità della nuova misura, così come è stata introdotta, di riuscire effettivamente a sostenere la popolazione economicamente più fragile in un passaggio storico così complicato.

Povertà: ForumDD/ASviS, il Governo non risparmi sui più deboli e approvi subito un Reddito di emergenza equo, dignitoso e accessibile

Non pare proprio che il Governo voglia assicurare una protezione sociale equa, dignitosa e di facile accesso alla parte più vulnerabile della popolazione: lavoratori a termine a cui non hanno rinnovato il contratto, chi ha perso un lavoro non regolare, chi non può più beneficiare della rete familiare. Se si confermasse questa iniqua disattenzione alla parte più debole del paese, si aggraverebbe l’impoverimento e si toglierebbe a tanti la possibilità di ricostruire, con un minimo di serenità, un programma di vita. Una scelta ingiusta e dannosa per la ripresa dell’intero paese. E’ mai possibile che siano ancora una volta i più deboli a pagare il prezzo più alto? Che proprio su di loro si risparmi?