Che sorpresa: ridurre il potere negoziale del lavoro comprime i salari!
Per Tito Boeri che scrive un pezzo contro i 4 referendum sul lavoro che si votano l’8 e il 9 giugno insieme a quello sulla cittadinanza, è strano che nonostante l’offerta di lavoro sia minore della domanda, nonostante le imprese si tengano i lavoratori con contratti di non concorrenza, nonostante i contratti di lavoro a tempo indeterminato siano aumentati, i salari in Italia abbiano la peggior dinamica tra i paesi OCSE, in pratica con incrementi zero o addirittura negativi tra 1990 al 2022. Ma solo chi pensa che il licenziamento regoli il mercato del lavoro e non l’impresa come istituzione si può sorprendere di questo fenomeno, che le riforme del licenziamento possono solo aver contribuito ad alimentare




