Il Rapporto 2016 dell’Osservatorio civico sul federalismo in sanità costituito da CittadinanzAttiva rileva forti differenze tra regioni e propone un miglioramento del monitoraggio dei servizi e più partecipazione dei cittadini.
L’Osservatorio civico sul federalismo in sanità, istituito dal Tribunale per i diritti del malato, nel 2010 è un luogo di raccolta ed analisi di informazioni prodotte da cittadini o da soggetti del mondo istituzionale o accademico, per mostrare gli effetti del federalismo in sanità nella vita quotidiana dei cittadini e restituire una lettura in chiave civica del contesto sanitario nella sua complessità e articolazione regionale.
Il Rapporto 2016 dell’Osservatorio mostra ancora troppe disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari: tempi di attesa, erogazione dei farmaci, copertura vaccinale, gestione dell’emergenza-urgenza, servizi per malati oncologici, screening per i tumori, ecc…Sebbene al Sud si concentrino le maggiori criticità, si riscontrano anche eccezioni positive, mentre alcune aree del Nord faticano a mantenere le performance del passato. Ad esempio per le vaccinazioni infantili obbligatorie da anni (polio, difterite, tetano, epatite B), le regioni virtuose sono Abruzzo, Molise e Basilicata, mentre meno virtuose sono il Friuli Venezia Giulia e la P.a. di Bolzano.
In estrema sintesi di seguito i punti critici, anche dal punto di vista delle disuguaglianze regionali, che emergono dal Rapporto 2016.
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- Spesa sanitaria
- Rispetto dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza)
- Tassazione Irpef, disagio economico e rinuncia alle cure
Liste di attesa in aumento
- Ticket e superticket diversi da regione a regione
- Emergenza-urgenza: le differenze nelle attese dei mezzi di soccorso
Disuguaglianze nell’accesso ai farmaci, anche per i malati oncologici
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- Differenze sulla spesa per i farmaci equivalenti e sulla loro diffusione
- Sicurezza delle cure e ammodernamento tecnologico
Infezioni ospedaliere in aumento (ma non in tutte le Regioni)
- Coperture vaccinali e screening: la prevenzione è trascurata
- Criticità e disuguaglianze per screening oncologico, mammografico, cervicale, colorettale
- Oncologia: presidi, servizi e tempi di attesa differenti
- Tempi d’attesa per le prestazioni in caso di sospetto diagnostico
Di seguito le proposte di azione per il contrasto alle disuguaglianze in sanità.
- Attuazione, non solo recepimento formale, di provvedimenti (leggi, decreti, ed in particolare accordi stato regioni) approvati. In particolare occorre aumentare la capacità di monitoraggio e verifica del Ministero della Salute nei confronti delle regioni e applicare gli strumenti di intervento, come il commissariamento, nei casi di inadempienza (art.120 Costituzione).
- Rafforzare, innovandolo, l’attuale sistema di monitoraggio dei Lea attraverso:
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- la partecipazione di rappresentanti di cittadini, quale elemento di terzietà, nella Commissione nazionale per l’aggiornamento dei LEA;
- l’aggiornamento degli indicatori inserendo questioni prioritarie per i cittadini.
- Rivedere lo ‘strumento’ dei piani di rientro: dalla verifica quasi esclusiva sui conti, al rafforzamento della garanzia dei servizi.
- Ridurre e intervenire sulle attuali differenze di performance degli apparati amministrativi regionali e aziendali.
- Eliminare le duplicazioni di centri decisionali, responsabilità e funzioni tra i diversi livelli (centrale, regionale e aziendale), come accade per l’assistenza farmaceutica.
- Lavorare alla revisione delle norme sui ticket abolendo innanzitutto il superticket, tassa iniqua che alimenta le disuguaglianze e aumenta i costi delle prestazioni sanitarie, costringendo le persone a rinunciare alle cure, pur avendone bisogno.
E’ disponibile la sintesi del rapporto.
Per l’intero rapporto si rimanda al sito di Cittadinanzattiva.